In questi giorni si discute molto dell’opportunità che i dipendenti del settore privato possano decidere di ricevere in busta paga gli accantonamenti delle imprese per il cosiddetto Trattamento di Fine Rapporto (TFR), ovvero le somme che ogni anno vengono accantonate dalle imprese per poter pagare, alla fine del trattamento lavorativo, la cosiddetta buona uscita o liquidazione al lavoratore.
La discussione sulla riforma ha riguardato fino ad ora ed in gran parte la convenienza del dipendente a liquidare parte del TFR, gli eventuali oneri a carico delle imprese, gli effetti di scoraggiamento sulla previdenza integrativa, il trattamento fiscale del TFR liquidato, gli oneri amministrativi e burocratici per lavoratori e imprese. Pochi tuttavia hanno fornito indicazioni sull’effetto della riforma sui consumi anche se la riforma viene proposta proprio per stimolare i consumi, la domanda aggregata e l’occupazione.
Questo articolo fornisce indicazioni su quale potrà essere l’impatto della riforma sui consumi aggregati e sul prodotto interno lordo (PIL).
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