OUEJDANE MEJRI, La rivolta dei “dittatoriati”. La democratizzazione della Tunisia all’epoca dei social network, 5 marzo 2015, relazione nel quadro del ciclo di conferenze: GEOPOLIS 2015 Linee d’orizzonte della storia contemporanea (XVI edizione), rassegna a cura di Claudio Fontana, Como, sala convegni Unindustria, Via Raimondi

 

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GEOPOLIS 2015 Linee d’orizzonte della storia contemporanea (XVI edizione), rassegna a cura di Claudio Fontana, Como 26 febbraio, 5-12-19-26 marzo 2015, sala convegni Unindustria, Via Raimondi

 

OUJIDANE MEJRI,

  • TUNISIA. Racconta il passaggio dalla dittatura alla nuova costituzione. L’importante ruolo di Internet e delle reti
  • Dittatura ( per 23 anni): controllo pervasivo; vietata la critica; non esistenza di partiti. Per la dittatura è essenziale il totale controllo della sfera pubblica (associazionismo controllato, elezioni false, arbitrio della polizia). Tutto questo nonostante il fatto che la Tunisia ha avuto nel corso del tempo un’ampia e importante alfabetizzazione

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da: Ouejdane Mejri e Afef Hagi, La rivolta dei dittatoriati, Mesogea editore, Messina, 2013

  • I caratteri della democrazia: istituzioni libere; costituzione applicata; elezioni Parlamento
  • La dittatura metteva in atto anche un fortissimo controllo di Internet: chiusura dell’accesso alla rete; controllo dei contenuti (es. e-mail); le tematiche poste sotto controllo erano la politica, la sessualità, la religione; centralizzazione anche di Internet (un unico provider); controllo delle strutture della rete con l’obiettivo di ascoltare le comunicazioni
  • La paura “teneva fermi”
  • C’era una casta al potere
  • Tutto questo provocava sofferenze quotidiane caratterizzate soprattutto dalla frattura fra le aspettative delle persone e il potere politico
  • Tutto cambia con l’immolazione di Mohamed Bouazizi,. Le scene vennero filmate e messe su youtube
  • Ecco il grande cambiamento: quello che non si poteva fare nella vita reale, ora si poteva fare nella rete. Le vite reali potevano essere immediatamente messe nella rete
  • Questo provocò una “contaminazione” fra le piazze
  • Abbiamo sperimentato delle “comunità che si creavano attraverso le relazioni”: l’uso di face book diventava un fattore collettivo/comunitario
  • Si creavano “piazze virtuali”: la rete diventava così un punto in cui sei in connessione e puoi condividere informazioni ed emozioni
  • Anonymous cominciò ad attaccare i siti del dittatore. Occorre ricordare che dall’esterno l’opinione pubblica di quel periodo non mostrava che in Tunisia ci fosse in atto un’effettiva dittatura
  • La storia della Tunisia è storia di interazioni fra RETI e REALTA’. Siamo stati protagonisti di un modo di essere e vivere nel mondo
  • Da quel momento l’uso di Internet / rete / face book ha contribuito a costruire una democrazia attraverso una forte interazione fra gli “attori” nello spazio pubblico tunisino
  • Sperimentavamo una situazione di sviluppo delle libertà
  • Si poteva avviare il processo politico della elezione democratica di un Parlamento attraverso una ampissima discussione pubblica
  • Questo dimostra che la rete è: UNO SPAZIO PER CONOSCERSI E COMUNICARE dando vita a nuove forme della politica
  • Il primo passo fu (come in Italia nel 46/48) l’elezione di un’assemblea costituente
  • Questo è avvenuto attraverso la discussione in uno spazio pubblico
  • Tale processo ha comportato anche il fatto che il Partito Islamista ha avuto il 40% dei voti. Ma questo avveniva dentro procedure decisionali democratiche
  • La costituzione venne approvata nel 2014 e si arrivo à elezioni libere del nuovo Parlamento
  • L’esperienza tunisina mostra le immense potenzialità di  Internet nel favorire una connessione fra: 1. SPAZIO DI COMUNICAZIONE al cui interno ci sono 2. gli specifici strumenti tecnici di Internet (PC, smartphone, face book, etc.)

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  • Alla domanda sul ruolo delle reti rispetto allo stato islamico (ISIS) la relatrice ha risposto così: costoro fanno una dittatura tramite la rete; usano la rete come un’arma e uno strumento per diffondere il terrore

 

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