HIRSI ALI AYAAN, Infedele, Rizzoli, 2007, pp. 400

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2 commenti

  1. Un libro molto bello. Una grande capacità dell’autrice di guardare e vedere, ma, soprattutto, di guardarsi, vedersi, raccontarsi.
    Spero che non venga letto soltanto come denuncia contro l’Islam estremista. Da donna a donna ho cercato di ascoltarla quando ci parla degli strappi, dei suoi cambiamenti, tutti – e sempre – inevitabilmente colmi di dolore.

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    1. grazie, patrizia, per la tua chiave di lettura del libro di hirshi ali ayaan. mi hai fatto venire voglia di incollare sul web qualche pagina di questo libro. vediamo se il “vecchio stolto” (io) trova l’attimo fuggente per farlo. tutti i post sull’slamismo che forse intercetterai nascono da due fatti: sto scannerizzando tutti i libri della mia bilbioteca in tema di islamismo. sono un paio di metri di fronte copertine e nascono tutti dall 11 settembre 2001, l’anno del mio “to cross the line”. l’altro fatto è una citazione cui mi affido: “Soltanto chi non ha approfondito nulla può avere delle convinzioni” Émile M. Cioran (1911-1995) saluti cari

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