Il problema non è il numero, ma la concentrazione. Ventimiglia e Como sono il simulacro della frontiera invalicabile contro cui si accalcano masse di disperati in cerca di un passaggio per l’Europa. Respinti, si accampano. Oppure tornano indietro, alla metropoli più vicina, Milano, in un riflusso che riempie di nuovo la città svuotata dai vacanzieri. Ma l’Italia non può permettersi una nuova Calais, una nuova Horgoš. E ora è chiaro a tutti che se il Sud resta la bocca da cui si riversano migranti che affrontano i pericoli del Mediterraneo, è il Nord che ora rischia di diventare la nuova trincea dell’emergenza.
Le prefetture lo sanno e mettono mano all’unico strumento che hanno: la redistribuzione. Bisogna evitare concentrazioni. E allora bisogna convincere quel 75% di Comuni renitenti che non è possibile scaricare sul restante 25% un problema così grande. Ognuno faccia il suo.
