Tempi e modalità di attuazione delle iniziative in materia di contrasto all’immigrazione clandestina
Al riguardo, ha precisato il titolare del Viminale, «il governo ha la chiara necessità di promuovere politiche interne che tengano insieme due aspetti fondamentali: la severità contro chi non ha titolo di rimanere sul territorio nazionale e l’integrazione in favore di chi vi soggiorna regolarmente. Sono convinto, ha precisato il ministro, che il principio di severità consenta di avere quello di maggiore integrazione. Severità ed integrazione saranno le nostre linee guida». Continueremo ad accogliere chi fugge dalle guerre e persecuzioni, ha concluso Minniti, «ma con la stessa determinazione con cui stiamo ospitando chi ne ha diritto, intendiamo agire nel contrasto dell’immigrazione irregolare con il rafforzamento delle politiche di rimpatrio. Percorso questo che non può prescindere da attività di carattere internazionale».
Sorgente: Immigrazione, Minniti: «Severità e integrazione le nostre linee guida» | Ministero dell‘Interno
da Intenazionale.it:
L’obiettivo del nuovo piano è l’interruzione del flusso dei migranti dalla Libia all’Europa. Uno dei punti centrali della proposta è il finanziamento della guardia costiera libica, addestrata durante l’operazione Sophia, a cui verrà chiesto di creare una cosiddetta “linea di protezione” per impedire alle imbarcazioni dirette in Europa di partire dalle coste libiche. Questo piano integra l’Agenda europea sull’immigrazione del 2015 e il Migration compact del 2016. Ecco quali sono i punti principali.
- Il programma prevede lo stanziamento di 200 milioni di euro per bloccare l’arrivo di migranti dalla Libia e dal Nordafrica verso l’Italia e aumentare la sorveglianza delle frontiere. Questi fondi saranno presi dal fondo europeo per l’Africa.
- In particolare sarà finanziato l’addestramento della guardia costiera libica, già avviato nel 2016 con l’operazione Sophia, che avrà il compito di pattugliare le coste e fermare la partenza delle imbarcazioni dalla Libia. Alla guardia costiera libica saranno forniti anche i mezzi per pattugliare le coste e i fondi per la manutenzione di questi mezzi.
- L’obiettivo è quello di affidare alla guardia costiera libica le operazioni nelle acque libiche nelle quali i mezzi navali europei non hanno il permesso di entrare.
- Entro la primavera del 2017 sarà lanciato il Seahorse Mediterranean network, un centro di coordinamento per il controllo delle frontiere a cui parteciperanno Cipro, Francia, Grecia, Italia, Portogallo e Spagna. Algeria, Egitto e Tunisia potrebbero dare il loro sostegno. L’Europol, l’Interpol, Eunavformed e Frontex avranno un ruolo centrale in questo coordinamento.
- Il piano prevede di sostenere l’ingresso in Libia – e in particolare nei centri di detenzione dei migranti – di organizzazioni umanitarie come l’Alto commissariato dell’Onu per i rifugiati (Unhcr) e l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim).
- Inoltre si punta a sostenere i programmi di rimpatrio volontario nei paesi di origine gestiti dall’Oim e di sostenere questi programmi di rimpatrio volontario anche dalla Libia con dei finanziamenti per i migranti che decidono di tornare indietro.
- Sarà finanziato il pattugliamento delle frontiere meridionali delle Libia da parte delle autorità libiche.
- Saranno promossi accordi con i paesi confinanti con la Libia, in particolare il Niger, per controllare le frontiere.
