Domanda. Il governo ritiene necessario revisionare lo strumento dei voucher. Lo ha detto il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti nel corso di una informativa al Senato. Più o meno ogni mese viene lanciato l’allarme sull’aumento dell’utilizzo dei voucher, stiamo parlando di un fenomeno di quali dimensioni?
Risposta. Le persone che nel 2015 hanno riscosso almeno 1 voucher non sono poche: 1.380.000, ed è un numero in costante crescita dal 2008.
Ma quanto incide il voucher sul totale dei costi del lavoro? Nel 2015 per una cifra pari a 0,232% del costo del lavoro dipendente nel settore privato.
Dire che è marginale è un eufemismo! Del resto, dei percettori di voucher il 50% ha riscosso da 29 voucher in giù, quindi da €217,5 a scendere in termine di incasso.
Soltanto il 2,2% ha percepito cifre nette superiori ai 2250€, lontanissimo dal tetto di 7000€ che quasi nessuno nemmeno sfiora.
La media dei voucher effettivamente riscossi dai lavoratori è nel 2015 di 63 pro capite, ed è una media costante negli ultimi anni: aumenta la platea dei percettori di voucher, ma non il numero di voucher che ciascuno percepisce. In sostanza il voucher neppure lontanamente si avvicina a sostituire la retribuzione da lavoro dipendente, salvo eventualmente il caso limite del lavoro a chiamata.
