Largo agli amici di putin nella ricerca sul vaccino, di Andrea Casadio, in Domani 10 apr 2022

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Alcuni scienziati dell’Istituto romano erano pronti a sviluppare un vaccino italiano, ma qualcuno faceva il tifo per Mosca.

  • Tutti si aspettavano che gli alti dirigenti e il team di scienziati dello Spallanzani, che a febbraio 2020 avevano isolato il coronavirus per primi in Europa venissero in qualche modo premiati.
  • Molti di loro sono stati invece messi ai margini, e qualcuno dentro allo Spallanzani si è messo a fare il tifo per il vaccino russo Sputnik V.
  • La collaborazione tra lo Spallanzani e l’Istituto russo Gamaleya è continuata tra mille dubbi fino al 25 febbraio di quest’anno.

Cosa è successo davvero tra l’istituto di ricerca Spallanzani di Roma, centro di eccellenza sulle malattie infettive, e la Russia di Vladimir Putin? Perché l’Italia, ai tempi dei governi Conte, si è prestata a una operazione di politica sanitaria e propaganda gestita direttamente dal Cremlino? Quali interessi c’erano in gioco? Nell’inchiesta di Andrea Casadio ecco finalmente le risposte.

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