scheda dell’editore:
Intrecciando gli approcci sociologici con quelli della mediologia, della psicologia sociale e della human computer interaction, Gabriella Taddeo scava nel funzionamento sociale e culturale di queste piattaforme e ne sonda i legami con i nostri desideri, le nostre debolezze e ambiguità.
E se il mondo della socialità umana continua, nonostante la loro pressione, a essere in gran parte non codificabile, queste piattaforme hanno assunto il compito di rappresentarne l’artificio e interrogarci, spesso scomodamente, sul nostro rapporto con esso.
Siamo dominati dal potere dei social, una condizione che ci appare ineluttabile e allo stesso tempo poco comprensibile.
Da strumenti ideati per favorire le relazioni, i social negli anni sono diventati sempre piú mezzi di informazione, di intrattenimento e di crescita personale. Allo stesso tempo, con pari o maggiore intensità, li interpretiamo come zone franche, in cui allentare la morsa sociale per lasciarci andare al divertimento infantile, al narcisismo, all’esaltazione tribale o alla semplice apatia.
Essi sono, oggi, una vera e propria «industria delle relazioni». In questa industria, i mezzi di produzione appartengono a pochi, ultrapotenti monopolisti mondiali, che concepiscono e dettano le regole del gioco.
Con la conseguenza, spesso, di farci sentire succubi, se non vittime, di dinamiche costruite per noi e allo stesso tempo senza di noi. Ma come funzionano veramente queste «macchine di socialità»? In che modo sono riuscite in pochi anni a catturarci e a invischiare cosí tanto le nostre vite con le loro interfacce e algoritmi?
Introduzione.
– Capitolo primo: Una panoramica.
I. Essere o non essere un social, alcune linee interpretative.
II. Tipologie di social.
III. I social e il tempo.
IV. I social e lo spazio.
V. Una breve storia dei social.
Capitolo secondo: L’importanza di essere unici.
I. Il ruolo dell’unicità sui social.
II. Teorie generali sull’identità: una panoramica.
III. L’dentità mediata.
IV. Verso un’identità social.
Capitolo terzo: L’importanza di essere come tutti.
I. Il ruolo della comunalità nei social.
II. Fiducia sistemica.
III. Empatia.
IV. Reputazione.
V. Modelli di interazione.
Capitolo quarto:
I contenuti. I. Il bello, il brutto e il cattivo dei contenuti social.
II. Non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che è virale.
III. L’economia dei contenuti social.
– Bibliografia.