
scheda dell’editore:
Se spiegassimo su un grande tavolo una mappa del mondo di oggi, saremmo costretti a indicare due grandi aree di crisi a noi molto vicine: una coprirebbe il territorio (già smembrato) dell’Ucraina vittima dell’aggressione russa del febbraio 2022; l’altra coinciderebbe con la striscia di Gaza, oggetto della rappresa- glia israeliana dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023.
Per segnalare questi tremendi conflitti utilizzeremmo d’istinto un simbolo chiarissimo e autospiegante, una fiamma che divampa.
È da un passaggio, un’associazione apparentemente così semplice che Paolo Mieli prende avvio in questo suo nuovo, avvincente volume: gli incendi che stanno minando la stabilità dell’Occidente sono stati in molti casi innescati da scintille che covano sotto le ceneri del secolo scorso.
E così, ripercorrendo eventi chiave ed esemplari delle tre disastrose dittature del Novecento, quella nazista, quella fascista, quella comunista, Mieli interviene con precisione nel dibattito storico contemporaneo, inquadrando sotto la lente del grande narratore le matrici (le braci, per restare nella semantica del fuoco) da cui le violente storture di oggi hanno avuto origine.
Una rassegna completa che dalla Berlino degli anni Quaranta, quella di Hitler e Goebbels, arriva all’Italia di D’Annunzio e Mussolini; che spazia dai carri armati sovietici a Budapest alle illusioni di Mao.
In apertura e in chiusura del libro, due lunghi saggi dedicati a Kiev e Gaza, alle guerre in corso, ai roghi più violenti che il nuovo millennio ha conosciuto (56 conflitti attivi, nel 2024).
Un approccio storico «in presa diretta» che ci obbliga a confrontarci con i rischi che corriamo, con le soluzioni che, se individuate, sembrano impercorribili, con speranze di pace frustrate e deluse.


Tesi centrale:
Il libro di Mieli si basa su una premisa affascinante e inquietante: molti dei conflitti che affliggono il mondo contemporaneo affondano le loro radici nelle vicende del Novecento. In altre parole, le “braci” dei conflitti passati continuano a bruciare sotto la cenere, alimentando le fiamme delle guerre odierne.
Argomenti principali:
- Un ponte tra passato e presente: Mieli traccia un percorso che collega eventi storici cruciali del Novecento, come la Seconda Guerra Mondiale, la Guerra Fredda, i conflitti in Medio Oriente, alle crisi attuali. Questa connessione tra passato e presente è fondamentale per comprendere le dinamiche complesse dei conflitti contemporanei.
- Dittature e totalitarismi: L’autore analizza in profondità l’impatto devastante delle dittature del Novecento, come il nazismo e il fascismo, sulla società e sulla politica internazionale. Mostra come le ideologie totalitarie abbiano lasciato un’eredità di odio e violenza che continua a influenzare gli eventi odierni.
- Conflitti regionali: Mieli dedica ampio spazio all’analisi di conflitti regionali come quello in Ucraina e a Gaza, evidenziando come le tensioni attuali siano in gran parte il risultato di dinamiche storiche complesse e di interessi geopolitici contrastanti.
- Le illusioni del passato: L’autore non si limita a descrivere i fatti storici, ma offre anche una riflessione critica sulle ideologie e le utopie che hanno caratterizzato il Novecento. Mostra come molte delle illusioni del passato siano state smentite dalla realtà e come ciò abbia contribuito a creare le condizioni per nuovi conflitti.
L’autore, attraverso un approccio storico “in presa diretta”, ci invita a riflettere su come le crisi attuali siano profondamente radicate negli eventi del XX secolo. Mieli traccia un filo conduttore che collega eventi apparentemente distanti nel tempo e nello spazio, mostrando come le braci di conflitti passati continuino a ardere e influenzare le dinamiche geopolitiche contemporanee.
Alcuni esempi di eventi storici analizzati e il loro legame con il presente:
- La Seconda Guerra Mondiale: Mieli dedica ampio spazio all’analisi delle conseguenze della guerra, in particolare sottolineando come le divisioni e i rancori del passato continuino a influenzare le relazioni internazionali. Ad esempio, l’ascesa del nazionalismo e dei populismo in Europa viene interpretata come una reazione alle tensioni e ai traumi del secondo conflitto mondiale.
- La Guerra Fredda: L’autore analizza come la divisione del mondo in blocchi contrapposti abbia lasciato un’eredità complessa e persistente. Le tensioni tra le grandi potenze, le interferenze nelle vicende interne degli altri stati e la corsa agli armamenti sono tutti elementi che continuano a influenzare le relazioni internazionali odierne.
- Le rivoluzioni del 1989: Mieli esamina le conseguenze della caduta del muro di Berlino e la fine dei regimi comunisti in Europa orientale. Sottolinea come le transizioni verso la democrazia siano state spesso difficili e come le nuove tensioni e conflitti emersi in questa regione siano in parte riconducibili alle eredità del passato.
- I conflitti in Medio Oriente: L’autore analizza le origini storiche dei conflitti in Medio Oriente, sottolineando come le divisioni etniche e religiose, le ingerenze esterne e le dinamiche di potere regionali abbiano contribuito a creare una situazione di instabilità persistente.
In generale, Mieli sostiene che per comprendere le crisi attuali è fondamentale conoscere il passato. Le guerre in Ucraina e a Gaza, ad esempio, vengono analizzate alla luce delle dinamiche storiche che hanno caratterizzato queste regioni. L’autore ci invita a riflettere su come le scelte del passato continuino a condizionare il presente e a considerare le implicazioni di queste dinamiche per il futuro.
