Laura Conti è stata una figura di spicco nella storia italiana del Novecento, nota per il suo impegno come medica, politica, ambientalista e scrittice. Nata a Udine il 31 marzo 1921, trascorse la sua infanzia a Trieste e Verona prima di stabilirsi a Milano per studiare Medicina. Durante gli anni della Resistenza, nel gennaio del 1944, entrò a far parte del Fronte della gioventù per l’indipendenza nazionale e per la libertà, dove si distinse per le sue attività di proselitismo tra i militari. Arrestata il 4 luglio dello stesso anno, fu deportata nel campo di concentramento di Bolzano, da cui riuscì a fuggire prima di essere deportata in Germania[1][3][4].
Dopo la liberazione, Conti completò gli studi in medicina e si specializzò in ortopedia. La sua carriera professionale si intrecciò con un attivo impegno politico: inizialmente nel Partito Socialista Italiano (PSI), si unì nel 1951 al Partito Comunista Italiano (PCI). Tra il 1960 e il 1980 ricoprì ruoli significativi come consigliere provinciale e regionale in Lombardia. Nel 1987 fu eletta alla Camera dei Deputati, dove rimase fino al 1992, facendo parte della Commissione Agricoltura[1][2][3].
Conti è stata pioniera dell’ecologismo in Italia. Nel 1980 co-fondò la Lega per l’Ambiente (oggi Legambiente), di cui divenne presidente del comitato scientifico. La sua attività si intensificò dopo il disastro di Seveso nel 1976, quando una nube tossica contaminò l’area circostante. Conti si batté per garantire supporto agli abitanti colpiti e scrisse opere significative come “Visto da Seveso” e “Una lepre con la faccia di bambina”, contribuendo a sensibilizzare l’opinione pubblica sui rischi ambientali[1][2][4].
Oltre alla sua carriera politica e scientifica, Laura Conti fu anche una scrittrice prolifica, autrice di romanzi e saggi che affrontavano temi come l’ecologia, l’assistenza sociale e i diritti civili. La sua opera “Che cos’è l’ecologia” divenne un testo fondamentale per il nascente movimento ecologista italiano[2][3].
Conti morì a Milano il 25 maggio 1993. Nonostante il suo significativo contributo alla società italiana, la sua figura è stata spesso trascurata nella memoria collettiva. Tuttavia, vari riconoscimenti postumi hanno cercato di onorarne l’eredità, come l’intitolazione di strade e giardini a suo nome[1][4].
Citations:
[1] https://it.wikipedia.org/wiki/Laura_Conti
[2] https://www.fandangolibri.it/categoria-prodotto/laura-conti/
[3] https://www.anpi.it/biografia/laura-conti
[4] https://economiacircolare.com/chi-era-laura-conti-pioniera-ecologismo-italia/
[5] https://scienzaa2voci.unibo.it/biografie/914-conti-laura
[6] https://www.enciclopediadelledonne.it/edd.nsf/biografie/laura-conti
[7] https://oggiscienza.it/2021/04/08/laura-conti/index.html
[8] https://www.heraldo.it/2022/09/30/laura-conti-la-greta-thunberg-italiana/
Laura Conti ha scritto numerosi libri che riflettono il suo impegno in medicina, politica e ambientalismo. Ecco un elenco delle sue opere più significative:
- Cecilia e le streghe (1963) – Un romanzo che affronta temi come la malattia, la morte e l’eutanasia, vincitore del premio Pozzale.
- La condizione sperimentale (1965) – Un’opera autobiografica che narra la sua esperienza durante la Resistenza e nel campo di concentramento di Bolzano.
- Sesso ed educazione (1971) – Un saggio che esplora le tematiche legate all’educazione sessuale.
- Le frontiere della vita (1972) – Un libro che discute questioni bioetiche e scientifiche.
- Il dominio sulla materia (1973) – Un’opera che analizza il rapporto tra scienza e società.
- Le origini della vita (1975) – Un saggio divulgativo sulla biologia.
- La vita nei mari (1975) – Un’opera dedicata alla biologia marina.
- Che cos’è l’ecologia. Capitale, lavoro, ambiente (1977) – Un’importante pubblicazione che introduce i concetti fondamentali dell’ecologia in un contesto socio-economico.
- Visto da Seveso (1977) – Un diario politico che documenta le conseguenze del disastro di Seveso del 1976.
- Una lepre con la faccia di bambina (1978) – Un romanzo che affronta le problematiche ambientali attraverso una narrazione coinvolgente.
- Il tormento e lo scudo. Un compromesso contro le donne (1981) – Un saggio che esplora il femminismo e i diritti delle donne.
- Imparare la salute (1983) – Un’opera dedicata alla salute pubblica e all’educazione sanitaria.
- Questo pianeta (1983) – Un libro che discute le problematiche ambientali globali.
- Terra a rendere (1986) – Saggio sull’ambiente e le risorse naturali.
- Ambiente terra (1988) – Un’opera che approfondisce ulteriormente i temi ecologici.
Laura Conti è stata una pioniera nel portare l’attenzione sui problemi ecologici e sociali in Italia, contribuendo significativamente al dibattito pubblico attraverso i suoi scritti[1][2][4].
Citations:
[1] https://rivistedigitali.erickson.it/integrazione-scolastica-sociale/archivio/vol-20-n-1/laura-conti-una-pioniera-della-visione-inclusiva-della-societa/
[2] https://it.wikipedia.org/wiki/Laura_Conti
[3] https://www.fandangolibri.it/categoria-prodotto/laura-conti/
[4] https://oggiscienza.it/2021/04/08/laura-conti/index.html
[5] https://www.anpi.it/biografia/laura-conti
[6] https://www.heraldo.it/2022/09/30/laura-conti-la-greta-thunberg-italiana/
[7] https://economiacircolare.com/chi-era-laura-conti-pioniera-ecologismo-italia/
[8] https://scienzaa2voci.unibo.it/biografie/914-conti-laura
Paolo Ferrario ricorda Laura Conti con grande affetto e rispetto, sottolineando il suo impatto significativo sia come scrittrice che come figura pubblica. Ferrario ha avuto l’opportunità di collaborare con Conti dal 1972 al 1990, un periodo durante il quale ha potuto apprezzare non solo il suo talento letterario, ma anche la sua profonda umanità e il suo impegno sociale.
Riflessioni di Paolo Ferrario su Laura Conti
- Impatto personale: Ferrario descrive Conti come una persona che ha lasciato un segno indelebile nella sua vita. Ricorda il suo “gaio ciao caro” e il sorriso che la caratterizzava, esprimendo un senso di nostalgia e affetto profondo per la sua figura[5][6].
- Contributo letterario: Ha curato una bibliografia dei suoi scritti, evidenziando l’importanza delle opere di Conti nel panorama letterario e sociale italiano. In particolare, sottolinea il valore del suo romanzo “Una lepre con la faccia di bambina”, che affronta temi complessi come l’aborto e l’inquinamento[1][2].
- Eredità ecologica: Ferrario riconosce anche il ruolo di Conti come pioniera dell’ecologismo in Italia, evidenziando come le sue opere hanno contribuito a sensibilizzare l’opinione pubblica su questioni ambientali cruciali[8].
In sintesi, Paolo Ferrario ricorda Laura Conti non solo come una scrittrice talentuosa, ma anche come un’amica e una figura ispiratrice che ha influenzato profondamente la sua vita e il dibattito ecologico in Italia.
Citations:
[1] https://www.sapereambiente.it/dossier/laura-conti/il-romanzo-piu-noto-di-laura-conti-ispirato-ai-fatti-di-seveso-rileggiamolo-insieme/
[2] https://mappeser.com/1993/05/11/un-ricordo-di-laura-conti-1921-1923-con-bibliografia-dei-suoi-scritti/
[3] https://traccesent.com/1993/04/13/un-ricordo-di-laura-conti-1921-1993-con-bibliografia-dei-suoi-scritti-a-cura-di-paolo-ferrario/
[4] https://mappeser.com/1993/07/11/ricordo-di-laura-conti-1921-1993/
[5] http://www.segnalo.it/tracce/NONPIU/lauraconti/lauraconti.htm
[6] https://it.linkedin.com/posts/paolo-ferrario-04a13642_un-ricordo-di-laura-conti-1921-1993-con-activity-7185026877835599872-RWL1
[7] https://traccesent.com/1993/03/14/trovata-morta-laura-conti-in-il-giorno-diario-di-milano-26-maggio-1993/
[8] https://www.sapereambiente.it/memoria/a-proposito-di-laura-conti-madre-dellecologismo-italiano/
