Giulia Lombezzi, L’estate che ho ucciso mio nonno, Bollati Boringhieri, 2025

Giulia Lombezzi è autrice, drammaturga e sceneggiatrice, nota per il romanzo L’estate che ho ucciso mio nonno (Bollati Boringhieri, 2025), che esplora dinamiche familiari complesse attraverso la voce di Alice, una sedicenne alle prese con l’arrivo del nonno paterno, Andrea, nella sua casa

Trama e temi

La storia si sviluppa attorno al conflitto generazionale e alla trasformazione della madre di Alice, Marta, che, sotto l’influenza del padre, diventa insicura e asservita. La protagonista, disorientata dalla perdita della figura materna rassicurante, intraprende un viaggio nel passato di Marta per svelare verità nascoste, confrontandosi con un “Drago” simbolico che incarna il potere oppressivo del nonno
Il romanzo affronta temi come l’adolescenza tormentata, l’eredità del trauma familiare e la ricerca di emancipazione, mescolando ironia e crudezza

Stile narrativo

La prosa è caratterizzata da un tono sarcastico e diretto, con riferimenti pop (es. Marty McFly di Ritorno al futuro) e una struttura che alterna presente e passato. L’autrice evita soluzioni consolatorie, optando per un finale ambiguo che riflette l’irrisolvibilità dei legami familiari

Ricezione critica

Il libro è stato apprezzato per la capacità di smascherare le imperfezioni delle relazioni familiari, con recensioni che ne evidenziano la “ruvida dolcezza” e la rappresentazione realistica della fragilità adolescenziale

Citations:

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