Minori e adozioni: articolo 28 della legge n. 184 del 1983 e successive modifiche

Le modifiche apportate dall’articolo 28 della legge n. 184 del 1983 riguardano principalmente l’informazione e l’accesso alle informazioni relative all’adozione e all’identità dei genitori biologici da parte del minore adottato e dei genitori adottivi. In particolare, le modifiche più rilevanti sono:

Il minore adottato deve essere informato della sua condizione adottiva, e spetta al singolo genitore o alla coppia di genitori adottivi decidere i modi e i tempi di tale informazione, secondo quanto ritengono più opportuno1.
Le informazioni sull’identità dei genitori biologici possono essere fornite al genitore o ai genitori adottivi solo su autorizzazione del tribunale per i minorenni e solo se sussistono gravi e comprovati motivi. Il tribunale deve verificare che l’informazione sia preceduta e accompagnata da adeguata preparazione e assistenza al minore. Inoltre, tali informazioni possono essere fornite anche a responsabili di strutture sanitarie in casi di necessità urgente e grave pericolo per la salute del minore1.
L’adottato maggiorenne può accedere alle informazioni riguardanti la sua origine e l’identità dei genitori biologici, anche se minorenne ma con gravi motivi legati alla salute psico-fisica, presentando istanza al tribunale per i minorenni del luogo di residenza1.
L’autorizzazione per l’accesso alle informazioni non è richiesta se l’adottato maggiorenne ha genitori adottivi deceduti o irreperibili1.

Queste modifiche mirano a garantire un equilibrio tra il diritto del minore adottato a conoscere le proprie origini e la tutela della sua salute e benessere psicologico, prevedendo un controllo giudiziario e un supporto adeguato durante la comunicazione di tali informazioni1.

Inoltre, il disegno di legge che propone queste modifiche si inserisce in un più ampio intervento di revisione della legge 184/1983, che include anche l’apertura dell’adozione alle famiglie mononucleari e altre modifiche agli articoli correlati1.

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