Le legislazioni sull’eutanasia e il suicidio assistito in Europa

Le legislazioni sull’eutanasia e il suicidio assistito in Europa mostrano una notevole varietà, con alcuni Paesi che hanno depenalizzato o legalizzato queste pratiche e altri che le considerano ancora reato.

Paesi europei dove l’eutanasia e/o il suicidio assistito sono legali o depenalizzati:

Paesi Bassi: primo Paese al mondo a depenalizzare l’eutanasia nel 2002, con una legge che stabilisce criteri molto rigorosi, tra cui la richiesta volontaria del paziente, sofferenze insopportabili e la consultazione di un secondo medico. I minori possono accedere all’eutanasia dai 12 anni con il consenso dei genitori1 5.
Belgio: ha depenalizzato l’eutanasia nel 2002, con condizioni simili a quelle olandesi; dal 2014 è estesa anche ai minori1 5.
Lussemburgo: ha depenalizzato eutanasia e suicidio assistito nel 2009, con un iter medico e legale che garantisce il consenso informato e la valutazione da parte di esperti1 7.
Spagna: ha approvato nel 2021 una legge che consente sia l’eutanasia attiva che il suicidio assistito per persone con sofferenze insopportabili; l’eutanasia passiva è legale dal 19951 3.
Germania: nel 2020 la Corte costituzionale ha dichiarato incostituzionale la legge che criminalizzava il suicidio assistito, affermando il diritto all’autodeterminazione sulla morte1.
Austria: nel 2022 la legge è stata modificata dopo una sentenza che ha riconosciuto il diritto al suicidio assistito come parte dell’autodeterminazione1.
Portogallo: ha approvato una legge sull’eutanasia nel 2023 dopo un lungo dibattito e un veto presidenziale1.
Svizzera: il suicidio assistito è legale dal 1942, purché chi assiste non agisca per motivi personali; è possibile anche per casi di depressione, pagando una quota1 2 3.
Regno Unito (Inghilterra e Galles): è in corso un processo legislativo per introdurre il suicidio assistito per adulti malati terminali con garanzie rigorose, come doppia valutazione medica e approvazione giudiziaria1 6.

Paesi dove l’eutanasia attiva è illegale ma sono consentite forme di eutanasia passiva o interruzione delle cure:

Italia: l’eutanasia attiva e il suicidio assistito sono considerati reato (omicidio del consenziente e istigazione o aiuto al suicidio), ma l’eutanasia passiva è regolata dalla legge 219/2017. La Corte costituzionale ha riconosciuto il diritto a sospendere le cure e ha introdotto una forma di suicidio medicalmente assistito in condizioni molto restrittive3 7.
Francia: dibattiti in corso per una legge che includa maggiore supporto alle cure palliative e regolazioni sulla morte assistita1.
Svezia: consente l’eutanasia passiva (interruzione delle cure), ma non l’attiva2.
Norvegia: l’eutanasia è illegale, ma è prevista una riduzione di pena per chi aiuta a morire per motivi compassionevoli7.

Sintesi delle caratteristiche comuni nelle legislazioni che consentono eutanasia e suicidio assistito:

Richiesta volontaria, consapevole e ripetuta del paziente.
Sofferenze insopportabili e senza prospettive di miglioramento.
Informazione completa sullo stato di salute e sulle alternative.
Valutazione e consenso di uno o più medici.
In alcuni casi, approvazione giudiziaria o di commissioni speciali.
Possibilità di accesso anche per minori con condizioni specifiche (es. Paesi Bassi, Belgio).

In generale, il tema è oggetto di dibattito in molti Paesi europei, con un progressivo riconoscimento del diritto all’autodeterminazione nel fine vita, ma con forti differenze normative e culturali1 3 4 5.

Il 3 luglio 2025, sul Corriere della Sera Alessandra Arachi ha trattato il tema dell’accelerazione sul fine vita e la lite sul ruolo della sanità pubblica. L’articolo evidenzia come il dibattito sul fine vita sia tornato centrale in Parlamento, con tensioni soprattutto tra le forze politiche di centrodestra e centrosinistra sulla regolamentazione dell’eutanasia e del suicidio assistito, temi che coinvolgono anche il ruolo e la responsabilità della sanità pubblic

Privacy e contenuti

Informativa sulla privacy (art.13 D.Lgs. 196/2003)

I dati che i partecipanti al blog conferiscono all’atto della loro eventuale iscrizione sono limitati all’indirizzo e-mail e sono necessari solo al fine di ricevere la notifica di pubblicazione di un post. Per poter postare un commento, invece, oltre all’email è richiesto l’inserimento di nome e cognome, che possono anche non essere pubblicati insieme al commento postato dall’utente, mentre l’indirizzo e-mail viene utilizzato esclusivamente per l’invio delle news del sito. Le opinioni ed i commenti postati dagli utenti e le informazioni e i dati in esso contenuti non saranno destinati ad altro scopo che alla loro pubblicazione sul blog; in particolare, non ne è prevista l’aggregazione o selezione in specifiche banche dati. Eventuali trattamenti a fini statistici che in futuro possa essere intenzione del sito eseguire saranno condotti esclusivamente su base anonima. Mentre la diffusione dei dati anagrafici dell’utente e di quelli rilevabili dai commenti postati deve intendersi direttamente attribuita alla iniziativa dell’utente medesimo, garantiamo che nessuna altra ipotesi di trasmissione o diffusione degli stessi è, dunque, prevista.
Questo blog è solo un AGGREGATORE DI INFORMAZIONI che vengono classificate per argomenti e non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001. 

Vota:

Condividi:

Correlati

Lascia un Commento se vuoi contribuire al contenuto della informazione Cancella risposta