L’articolo “Eutanasia. Nessuno può essere costretto a vivere la vita che non vuole vivere” di Gianfranco Pellegrino, pubblicato su Domani il 31 luglio 2025, affronta il delicato tema dell’eutanasia ponendo l’accento sui dilemmi etici e filosofici che ruotano intorno al diritto di autodeterminazione.
Pellegrino sottolinea come l’idea che dare la morte agli altri sia intrinsecamente sbagliato derivi da una visione magica, pre-moderna o da una prospettiva religiosa che affida la vita esclusivamente a Dio. Questo punto di vista, pur degno di rispetto, è però controverso e non universalmente condivisibile in uno stato laico. L’autore invita a riconoscere che esistono situazioni drammatiche in cui gli esseri umani sono chiamati, di fatto, ad amministrare la vita e la morte dei loro simili.
L’argomentazione centrale ruota attorno al principio secondo cui nessuno dovrebbe essere obbligato a vivere una vita che non desidera continuare. Pellegrino problematizza la visione secondo cui il semplice “dare la morte” sia moralmente contaminante, distinguendo invece tra casi dove l’intervento umano rappresenta un atto di pietà e di rispetto della volontà individuale, piuttosto che un arbitrio1.
In questo quadro, l’articolo si inserisce nel dibattito italiano sul fine vita, facendo leva tanto sulle nuove aperture giurisprudenziali quanto sulla necessità di un approccio razionale, umano e laico ai temi dell’autodeterminazione e della sofferenza1.
