CABIATE – Si è giustificato adducendo un’infezione in corso sulla quale era urgente intervenire e spiegando che il padre del piccolo che aveva circonciso gli aveva assicurato che anche la madre aveva dato il nulla osta all’intervento. Questa la linea difensiva del medico siriano, residente a Cabiate, Kasem El Masri, accusato di lesioni volontarie aggravate sul figlio di sei anni di un tunisino torinese.
L’uomo aveva portato il 25 luglio 2009 il piccolo nell’ambulatorio di El Masri, che era intervenuto sul bambino in anestesia locale. Una pratica proibita, visto che è necessaria un’anestesia totale e soprattutto l’azione in ospedale e non in uno studio medico. Inoltre si è scoperto che la madre del bambino, italiana e separata dal padre, nulla sapeva dell’intervento