Pavone Claudio, Una guerra civile. Saggio storico sulla moralità della resistenza, Bollati Boringhieri, 1991. Indice del libro

R.S.I. – Una guerra civile 1943-1945. Saggio storico sulla ...

Una guerra civile. Saggio storico sulla moralità nella Resistenza di Claudio Pavone, pubblicato per la prima volta nel 1991 da Bollati Boringhieri, è considerato un testo fondamentale per la storiografia italiana sulla Resistenza. Pavone, storico e già partigiano, affronta il periodo cruciale tra il settembre 1943 e l’aprile 1945, ovvero dalla caduta del fascismo all’immediato dopoguerra, concentrandosi sulle motivazioni, i comportamenti, le aspettative e gli obiettivi dei combattenti partigiani7 1 2.

Innovazione storiografica: le “tre guerre”

L’opera introduce una lettura innovativa della Resistenza, interpretandola non come un fenomeno monolitico, ma come la sovrapposizione di tre conflitti distinti, spesso vissuti contemporaneamente dagli stessi protagonisti:

Guerra patriottica o di liberazione nazionale: combattuta contro l’invasore tedesco, vista come lotta per la liberazione e la dignità nazionale.
Guerra civile: scontro tra italiani, fascisti e antifascisti, caratterizzato da una forte connotazione ideologica e morale.
Guerra di classe: conflitto tra componenti rivoluzionarie e classi borghesi, interpretato in particolare dalla frangia comunista della Resistenza come lotta del proletariato contro il padronato7 1 5.

Questa triplice chiave di lettura consente di cogliere la complessità e le sfumature della realtà resistenziale, superando sia la retorica celebrativa sia le semplificazioni strumentali di parte1 2 4.

Centralità della “moralità”

Il sottotitolo del saggio (“Saggio storico sulla moralità nella Resistenza”) segnala la volontà di Pavone di spostare il focus dall’analisi puramente politica a una riflessione sulle motivazioni morali dei protagonisti. L’autore indaga le scelte individuali, le fedeltà e i tradimenti, il valore della scelta, il rapporto tra generazioni, la tensione tra utopia e realtà, e il nodo della violenza, costringendo il lettore a interrogarsi sul rapporto tra politica e morale nella storia1 2 6.

La scelta di definire la Resistenza come una “guerra civile” fu dirompente per la storiografia italiana: fino ad allora, il termine era stato usato quasi esclusivamente dalla pubblicistica neofascista. Pavone, invece, lo utilizza per restituire complessità e dignità storica all’evento, rompendo con l’agiografia dei vincitori e togliendo terreno all’uso strumentale della “lotta fratricida”5 7. Il saggio ha così contribuito a un ripensamento profondo della Resistenza, sottolineandone il ruolo decisivo nella rinascita della patria e nella riconquista della dignità nazionale, ma anche la presenza di zone grigie, resistenze passive e civili, e la varietà delle motivazioni individuali7.

Sintesi

Una guerra civile di Claudio Pavone rappresenta una svolta interpretativa nella storia della Resistenza italiana, grazie al coraggio di affrontare la complessità morale e politica del periodo 1943-1945, restituendo voce e dignità storica alle scelte, alle contraddizioni e alle speranze dei suoi protagonisti1 7 5.

Indice concettuale del saggio di Claudio Pavone

1. La scelta
Analisi delle motivazioni individuali e collettive che spinsero gli italiani a schierarsi dopo l’8 settembre 1943, con focus sullo “sfascio” istituzionale e la frattura generazionale7 2.

2. L’eredità della guerra fascista
Esame del rapporto tra la sconfitta militare 1940-1943 e le nuove forme di partecipazione alla lotta armata, con particolare attenzione al dissolvimento del Regio Esercito2 5.

3. Le vie di una nuova istituzionalizzazione
Processi di ricostruzione del tessuto statuale attraverso i Comitati di Liberazione Nazionale (CLN) e le formazioni partigiane2 5.

4. La guerra patriottica
L’aspetto nazionale della Resistenza come lotta contro l’occupante tedesco, con riferimenti al Risorgimento e alla riconquista dell’identità italiana2[^]8.

5. La guerra civile
Cuore dell’opera: conflitto interno tra antifascisti e repubblichini di Salò, analizzato attraverso la categoria storiografica controversa di “guerra civile”2 5[^].

6. La guerra di classe
Componente rivoluzionaria della Resistenza, con particolare attenzione alle aspirazioni sociali delle formazioni comuniste e al mito dell’URSS staliniana2 5.

7. La violenza
Analisi comparata delle pratiche violente (fucilazioni, rappresaglie) adottate da entrambi gli schieramenti, con una riflessione sulla legittimità della violenza partigiana2[^].

8. La politica e l’attesa del futuro
Proiezioni verso il dopoguerra: aspettative sociali, ricostruzione istituzionale e ruolo dei partiti politici nella transizione2 5.

Fonti secondarie: Lo Studocu5 e Wikipedia2 concordano su questa strutturazione, mentre il sito dell’editore1 e IBS3 confermano l’impianto tripartito (patriottico/civile/di classe) come filo conduttore. L’opera originale conta 848 pagine6 con suddivisioni interne non dettagliate nelle fonti disponibili.

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