L’intero discorso che il pensiero ha fatto di sé in Silvia Montefoschi narrando la storia della propria evoluzione che ha dato luogo all’evoluzione dell’universo, ebbe inizio quando Silvia Montefoschi, impegnata già da tempo nella ricerca della verità mediante il metodo psicoanalitico che è appunto quello della perenne riflessione del pensiero su se stesso, fu incalzata a ripiegarsi riflessivamente sul suo stesso operato per scoprire alla radice la dinamica che si svolgeva tra l’uno e l’altro del rapporto psicoanalitico. E fu lì che si fecero già evidenti i fondamenti della dinamica conoscitiva in cui consiste l’esserci di tutto ciò che è:
– la relazione duale all’interno della quale solamente il soggetto sa di sé come tale;
– l’articolarsi di questa relazione nella distinzione tra il soggetto e l’oggetto, tra loro in reciproca dipendenza;
– la tensione verso il superamento di questa interdipendenza nell’intersoggettività, nella quale il soggetto riconosce se stesso nell’altro soggetto con il quale realizza, consapevolmente, quell’unità duale che si dava sin dall’inizio dei tempi inconsapevole di sé;
– il fulcro della dinamica evolutiva dell’essere: il tabù dell’incesto e la sua infrazione;
– e infine il concetto di soggetto riflessivo, che Silvia Montefoschi introduce per la prima volta nella teoria psicoanalitica come altro dal concetto dell’io, e che è l’unica chiave di lettura di tutti i processi psichici siano essi sani o patologici; soggetto riflessivo che è la costante presenza del soggetto umano a se stesso e il punto di riferimento di tutti gli eventi dell’esistenza del soggetto umano stesso grazie al quale quest’ultimo riconosce la propria identità storica. Fondamenti questi che, nel farsi immediatamente evidenti nel dialogo tra l’uno e l’altro del rapporto psicoanalitico, fanno di quest’ultimo non soltanto l’ambito ma l’essenza stessa della dinamica evolutiva del pensiero, che è quella del ripetuto salto evolutivo del pensiero su se stesso; dinamica che si era già fatta consapevole di sé, nel momento in cui il pensiero raggiunse il livello di riflessione del soggetto umano.
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Dalle riflessioni di Silvia Montefoschi emerge allora che l’oggetto sul quale l’analista opera e il parametro da lui utilizzato nel rapporto analitico mutano radicalmente. L’oggetto infatti non è più il relazionarsi del paziente all’analista, bensì il modello di rapporto nel quale entrambi sono calati; il parametro non è più il modo dell’analista di relazionarsi al paziente, bensì un nuovo modello di rapporto che già è presente, come necessità, all’interno della dialettica dello stesso rapporto analitico.
Il modello di rapporto, nel quale paziente e analista si trovano calati, è quello dell’interdipendenza ove il paziente si fa oggetto conosciuto e l’analista si fa soggetto conoscente, e il nuovo modello di rapporto, che già è presente come necessità all’interno della stessa relazione analitica, è quello dell’intersoggettività dove paziente ed analista si sperimentano entrambi come soggetti che riflettono insieme sulla dinamica della loro relazione la quale si svela, sempre ad entrambi, come una problematica relazionale universalmente umana al di là delle possibili variazioni che si danno nelle singole storie personali. Problematica che è quella della interferenza tra i due modelli di rapporto.
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È a partire da questa visione che Silvia Montefoschi fonda il suo metodo di operare, assumendo l’altro della relazione psicoanalitica soltanto come soggetto che si rapporta a lei come altrettanto soggetto.
E così facendo Silvia Montefoschi introduce, per la prima volta nell’ambito della teoria psicoanalitica, il concetto operativo di soggetto, come altro dall’io, quale punto di vista trascendente l’io.
Punto di vista dal quale poter analizzare i contenuti conoscitivi dell’io nei quali il soggetto umano ripone la propria identità restando perciò vincolato a conoscenze già date e arrestando così il divenire della conoscenza.
In Silvia Montefoschi, Bianca Pietrini, Fabrizio Raggi, Il manifestarsi dell’essere in Silvia Montefoschi, Zephyro Edizioni, 2009, p. 17-27
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Anno: 2009 Pagine: 478 ISBN: 9788883890505 Prezzo di copertina: € 35,00
Disponibile
E’ possibile ordinare
IL MANIFESTARSI DELL’ESSERE IN SILVIA MONTEFOSCHI
Autore: Silvia Montefoschi
Editore: Zephyro Edizioni
Descrizione:
“In questo libro Bianca Pietrini e Fabrizio Raggi ripercorrono con me il cammino che il pensiero ha fatto, mettendo in luce la consequenzialità dei passaggi logici dall’inizio alla fine dell’opera che ha intenzionato la mia vita. È infatti alla luce del punto di arrivo che si illumina la linearità della strada lungo la quale si è svolto un intero discorso. Questo libro pertanto non è la rilettura di quelli che sono stati scritti attraverso di me, bensì un’opera nuova e unica, quale visione che il pensiero uno stesso ha avuto della sua intera storia.” (Silvia Montefoschi)INDICE
Prologo
PARTE PRIMA – IL PERCORSO
L’uno e l’altro: interdipendenza e intersoggettività nel rapporto psicoanalitico
Oltre il confine della persona
Dialettica dell’inconscio
Al di la del tabù dell’incesto
Il sistema uomo catastrofe e rinnovamento
Essere nell’essere
La coscienza dell’uomo e il destino dell’universo
Il principio cosmico o del tabù dell’incesto
PARTE SECONDA – L’ARRIVO
Epilogo
Testimonianza
Bibliografia
Segni di Paolo del 1948: Il primo passo del percorso di Silvia Montefoschi