Un’indagine sulla relazione tra malattia e la sua rappresentazione artistica. “Demoni e sanitá. Storia arte e leggende” (Firenze Atheneum, 2009) di Eraldo Camarri é uno scavo nei momenti fondamentali della storia della cultura europea moderna.
Le estetiche classicistiche che vedono nell’arte la riproduzione del bello, di una bellezza ideale piú che reale, depurato dalle imperfezioni e dalle brutture del reale, non impediscono peró l’osservazione realistica della miseria, della sofferenza, della malattia in tutte le sue forme.
Artisti che non coglievano nel mondo che li circondava le manifestazioni patologiche, ma che le provavano su stessi , in prima persona, tormentati e devastati dal male. Questo é il caso di Van Gogh, che trascorse 28 mesi nel manicomio di Saint-Rémy ad Arles, o il caso di William Blake, antesignano del Romanticismo inglese ma affetto da allucinazioni, o ancora Antonio Ligabue o Edward Munch che di una sua allucinazione ne fece un dipinto conosciuto in tutto i mondo: ” L’urlo”.
Un’indagine quella di Camarri che va dalla caccia alle streghe nell’Europa del XV e XVI secolo, fatta di condanne al rogo e torture, al fenomeno del Tarantolismo in Salento, all’episodio delle “vergini di Salem” che vide sommari processi e numerose impiccagioni per possessione diabolica alla fine del ‘600, fno ai riti Voodoo haitiano e del Candomblé brasiliano. Una tradizione nella quale la storia della patologia amplia i suoi orizzonti fino a divenire la storia complessiva di un segmento di passato nel quale la patologia si puó ricostruire il profilo della societá a cui essa appartiene.
L’arte tra demoni e sanità | Il Recensore.com

Un’indagine sulla relazione tra malattia e la sua rappresentazione artistica. “Demoni e sanitá. Storia arte e leggende” (Firenze Atheneum, 2009) di Eraldo Camarri é uno scavo nei momenti fondamentali della storia della cultura europea moderna.