Claudio Risè, Il papà è indispensabile alla crescita dei figli

[..] A differenza della madre, nella quale il bimbo si è formato, e con la quale ha vissuto per nove mesi in una simbiosi che continua a livello psicologico per molti anni dopo la nascita, il padre è, da subito, quell’«altro da sé» col quale il bambino sperimenta il difficile esercizio del confronto e della differenza, faticoso ma indispensabile nella formazione della personalità.Il papà è la prima persona che possa al momento giusto aiutarti ad uscire dalla fusionalità con la madre: una separazione, questa, alla quale il figlio si oppone a lungo, aiutato dalla fisiologica fatica della mamma a lasciarlo andare.Per il figlio maschio poi, il padre è anche la non sostituibile figura che consente l’identificazione col proprio sesso e col proprio genere. Un passaggio chiave per l’equilibrio fisico e psichico, qualsiasi orientamento il figlio scelga poi per la propria sessualità.L’irrilevanza paterna è stata accelerata dallo sviluppo economico, dalla maggiore autonomia raggiunta dalle donne attraverso il lavoro, e dallo sbiadimento di modelli maschili precedenti, spesso autoritari.Mentre però sviluppo, lavoro femminile e abbandono dell’autoritarismo sono fenomeni positivi, la «società senza padri» (come è stata chiamata dagli anni ’70 in poi la società occidentale), non funziona.
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intero articolo qui: Diario di bordo :: Il papà è indispensabile alla crescita dei figli :: March :: 2010

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