Ugo Albano, Parlare al cuore, in http://digilander.libero.it/ugo.albano/

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Il linguaggio convenzionale ci aiuta certamente a sopravvivere, ma per vivere, quindi per comunicare passioni e sentimenti, è importante padroneggiare il “proprio” (ed altrui) linguaggio personale, che è spesso quello imparato nell’infanzia, in famiglia e nei primi contesti di vita. Possiamo quindi scrivere in italiano un libro o una sentenza, ma quando la relazione riguarda quella orale, se vogliamo essere efficaci davvero (cioè “parlare al cuore”), non possiamo non padroneggiare la lingua del destinatario. D’altra parte non tutti viviamo in metropoli (stessa lingua, stessa cultura, stesso stile di vita), in maggioranza viviamo in provincia, luoghi in cui il “particolare” (pure linguistico) è il canale-principe tramite il quale i soggetti interagiscono tra di loro. La provincia risente ancora -grazie a Dio!- del mantenimento della lingua locale la quale, per l’esterno, rappresenta sì un ostacolo, ma pure un’identità da capire. L’identità va sempre rispettata: è solo attraverso questo rispetto che si riesce a parlare al cuore della gente.

 

Parlare al cuore significa parlare ai sentimenti e alle passioni dell’uomo, al suo stesso senso di esistere
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Ugo Albano

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