Istat: dati sul mercato del lavoro, 2010

 
(regioni.it)  Al sud, sulla base degli ultimi dati riferiti al 2007 – la quota di lavoro irregolare risulta piu’ che doppia rispetto alle due ripartizioni del nord: 18,3% contro il 9,2% del nord-ovest e l’8,6% del nord-est. Al centro e’ al 10,2%. A livello regionale, la maglia nera va alla Calabria, con un tasso di irregolarita’ pari al 27,3% contro la piu’ virtuosa che risulta essere l’Emilia Romagna (8,1%).
L’Istat ha pubblicato i dati della situazione del mercato del lavoro in Italia, tra regolari e non. Sono le stime presentate dall’Istituto nazionale di statistica in occasione di una indagine conoscitiva sui fenomeni discorsivi del mercato del lavoro.
Nel 2009, su un totale di circa 2milioni e 966 mila unita’ di lavoro irregolari, i residenti si attestano intorno ad un milione e 652 mila unita’, ossia il 55,7%.
Gli stranieri clandestini risultano la componente piu’ ridotta e sono valutati in 377 mila unita’ di lavoro sempre nel 2009, pari al 12,7%.
Quel che resta e’ riferibile alle posizioni plurime, ossia le seconde attivita’, (937 mila unita’, pari al 31,6%).
Sono -2,4% gli occupati italiani e, +8,4% quelli stranieri nel 2009. Lo scorso anno si e’ assistito ad ”una forte caduta” dell’occupazione italiana – con una perdita di 527 mila unita’, pari al -2,4% rispetto alla media 2008 – e alla crescita di quella straniera, con 147 mila unita’ in piu’, pari all’8,4%, anche se il tasso di occupazione risulta in discesa.
E’ il settore dell’agricoltura quello più interessato dal fenomeno delle irregolarità. Il tasso di irregolarita’ e’ cresciuto dal 20,9% del 2001 al 24,5% del 2009. A seguirlo sono i servizi (13,7%) ed in particolare il comparto del commercio, alberghi e ristoranti, trasporti e comunicazioni (18,7% nel 2009). La quota di lavoro non regolare resta significativa anche nel settore delle costruzioni, nonostante si sia arrivati al 10,5% dal 15,7% del 2001.
Mentre il minor tasso di irregolarità si evidenzia nell’industria in senso stretto, dove e’ rimasto intorno al 4%, negli anni in considerazione. Tornando al terziario, evidenzia ancora l’Istat, se si esclude l’occupazione nella Pubblica amministrazione, il tasso di irregolarita’ nel 2009 passa dal 13,7% al 17,4%.
 
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L’occupazione non regolare nelle stime di contabilità nazionale
Diffuse le stime del’occupazione espressa in termini di occupati interni, posizioni lavorative e unità di lavoro.
Bilancio demografico mensile Gennaio-novembre 2009
Nella banca dati
demo.istat.it i dati relativi alla popolazione residente nei comuni italiani
Movimento migratorio della popolazione residente
L’Istat diffonde i principali dati sulla mobilità della popolazione residente dal 1999 al 2007
 
 (red/15.03.10)

Newsletter n. 1556 del giovedì 15 aprile 2010

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