Luigi Bergamaschini insegna Geriatriaalla facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Milano ed è direttore della Scuola di specializzazione nella stessa materia, partecipa a una sperimentazione per il sostegno psicologico dei caregiver dei pazienti che abbiano avuto una diagnosi di questo tipo: “Si tratta per lo più di anziani non ancora affetti da demenza – precisa il docente universitario – ma ormai impossibilitati a vivere da soli”. Davanti al decadimento cognitivo, i caregiver, solitamente il coniuge o i figli, si trovano nella condizione di dover reimpostare totalmente la propria vita familiare e spesso anche lavorativa; non è un cambiamento facile e non tutti sono in grado di accettarlo. “Nel caso dei figli, è assai frequente il rifiuto inconscio ad accettare l’idea della malattia invalidante per i propri genitori”, aggiunge ancora Bergamaschini, come se ci aspettassimo, in altri termini, che la vita di chi ci ha messo al mondo “non possa dipendere in tutto e per tutto da noi”. Per il professore, la generazione dei 40-50 enni di oggi non è sempre pronta per un cambiamento di questo genere e per alcuni di loro è indispensabile il sostegno psicologico. Bergamaschini spiega come si arriva a erogarlo nell’intervista che segue, soffermandosi anche sulla “vecchiaia di successo” e sulle prospettive per il futuro.
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Luigi Bermagaschini e il sostegno ai caregiver | Muoversi Insieme.
