Caro direttore, acta est fabula. Dopo due giorni di Gheddafi-show verrebbe voglia di gridare ai quattro venti il celebre motto dell’imperatore Cesare Augusto: «Signori e signori, lo spettacolo è finito».
Perché le amazzoni, i cavalli berberi, la tenda beduina, i vestiti appariscenti, le hostess a pagamento sembrano annebbiarci la vista. Siamo così abituati alle folkloristiche esagerazioni che il leader libico si concede quando viene qui che tutto il resto passa in secondo piano. Avvolto da un manto di preoccupante indifferenza. Ma le parole pronunciate da Gheddafi davanti alle 500 adepte accuratamente selezionate non possono lasciarci indifferenti. Quel richiamo alla necessità che l’Islam diventi la religione dell’Europa ha una portata dirompente. E non possiamo rimanere fermi a guardare anche perché, come scriveva Paul Bourget alla fine di un suo celebre romanzo, «l’uomo o agisce come pensa o finisce per pensare come agisce».
Per questo ci permettiamo di sollevare una questione: è ancora opportuno offrire il nostro Paese come palcoscenico per gli spettacoli del rais?
…
segue qui:

Forse questi orgogliosi e rispettabilizzimi Signori dimenticano che il Signor Gheddafi ci tiene per il tubo, sia del gas sia petrolio. Peghiamo con un sissignore la scellerata politica energetica del passato ignorando che è cosa nota, risaputa che i movimenti “Verdi” di allora furono finanziati da chi aveva interesse acchè fossimo energia dipendenti da lorsignori fornitori, ora compriamo energia anche da paesi che hanno centrali nucleari a 200 Km da Milano (Lione e Zurigo). E’ così e così sarà. Storicamente sudditi di qualcuno.
"Mi piace""Mi piace"
condivido.
ci prendono per la canna del gas. siamo troppo dipendenti per le risorse energetiche.
il beduino, comunque, faceva davvero molto schifo
"Mi piace""Mi piace"