Nelle più recenti statistiche demografiche delle Nazioni Unite, la popolazione dell’Europa nel suo complesso è valutata a circa 730 milioni, Russia compresa (circa 450 se si considera soltanto l’Europa Occidentale); gli abitanti dell’Africa «nera», ossia dell’Africa sub sahariana sono circa 860 milioni. C’è quindi poco più di un africano «nero» per ogni europeo, mentre sessant’anni fa c’erano quasi tre europei per ogni africano. Intorno al 2030, secondo proiezioni statistiche attendibili, gli africani «neri» per ogni europeo saranno quasi due.
La popolazione africana «nera» cresce infatti di oltre 20 milioni l’anno e per conseguenza raggiungerà il miliardo nel 2017, nel 2020 sarà attorno a un miliardo e 80 milioni, nel 2030, in un’ipotesi media di crescita, circa 1300 milioni. La popolazione europea rimarrà stazionaria fino al 2020 e comincerà a perdere oltre un milione di persone l’anno dopo quella data. Queste cifre già lasciano supporre che la popolazione dell’Africa sub-sahariana sia, dal nostro punto di vista, incredibilmente giovane, e le cose stanno effettivamente così: circa il 60 per cento degli africani «neri» ha meno di 25 anni mentre appena l’8 per cento ne ha più di 65; in Europa i dati corrispondenti sono pari a circa la metà per i giovani – che sono quindi il 30 per cento del totale – e circa il doppio per gli anziani, pari al 16 per cento del totale. Questo divario è destinato a peggiorare in maniera abbastanza sensibile nei prossimi due o tre quinquenni.
Questi sono i dati difficili da digerire
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Mario Deaglio su – LASTAMPA.it.

Il Prof De Aglio è sempre lucido, stringato e spietato nelle sue analisi. difficile digestione? Chi non le digerisce prenda un cordiale o un digestivo, la realtà è quella descritta e prevista fin dal 1972 da Roberto Vacca nel suo mitico “Medioevo prossimo venturo”, fuori commercio ma scaricabile dal suo sito. Anche vero che le civiltà durano difficilmente, a memoria più di 2.500 anni. La nostra Europa è vecchia, grassa e stanca. Un mio amico professore ad Oxford e futurologo mi diceva “It’s time to go”, avevo 30 anni e non ho seguito il suo consiglio. Chi l’ha seguito vive sano e vegeto in Australia o Nuova Zelanda, qualcunonel sud del Cile, altri in Brasile del sud, paesi allora a bassa entropia economica.
Chi ha coraggio e l’età vada via prima che la nave Europa affondi per sempre.
Buone traversate a tutti i nuovi migranti!
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buona l’idea di un cordiale!
purtroppo io ho il culto del Luogo. e mi piace troppo il mio lago di como.
non mi piacerebbe un lago di como con le moschee, invece che con le chiese romaniche.
ma i tempi della globalizzazione sono spietati con i conservatori
sì non digerisco e prendo un cordiale. finchè sarà possibile farlo
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