il «rischio di un ritorno ad iniziative di terrorismo tiene sempre alta la nostra attenzione». Dopo l’allerta dell’Interpol il ministro dell’Interno Roberto Maroni non abbassa la guardia nel nono anniversario degli attentati alle Twin Tower di New York. «L’11 settembre non ci deve fare dimenticare che la sicurezza va di pari passo con la prevenzione e il rischio di episodi di terrorismo è molto alto»

L’Italia non è nel mirino. Ma il «rischio di un ritorno ad iniziative di terrorismo tiene sempre alta la nostra attenzione». Dopo l’allerta dell’Interpol il ministro dell’Interno Roberto Maroni non abbassa la guardia nel nono anniversario degli attentati alle Twin Tower di New York. «L’11 settembre non ci deve fare dimenticare che la sicurezza va di pari passo con la prevenzione e il rischio di episodi di terrorismo è molto alto» avverte intervendo al primo raduno nazionale dei vigili del fuoco a Cortina d’Ampezzo, cui hanno partecipato alcuni «firemen» di New York che intervennero al World Trade Center.
Il rischio, per Maroni, è che cellule non organiche ad al-Qaeda passino alla fase operativa e d’attacco. «Siamo collegati con tutti i sistemi di sicurezza del mondo in modo di garantire la libertà ai cittadini e continueremo ad avere un’attenzione massima per scongiurare le situazioni che abbiamo vissuto in questi anni» conclude Maroni. Non esiste alcun allarme specifico, ma l’attenzione è massima. Gli apparati di sicurezza sorvegliano gli obiettivi sensibili, vigilano sugli ambienti dell’estremismo islamico e setacciano Internet alla ricerca di messaggi in codice che riguardino l’Italia.
La Francia è invece un obiettivo «peculiare» del terrorismo islamico. Secondo il capo dell’antiterrorismo Bernard Squarcini, la minaccia di attentati «non è mai stata così elevata. Siamo allo stesso livello del 1995» un anno nero nella storia d’Oltralpe. Il rischio è che al-Qaeda nel Maghreb islamico (Aqmi), un gruppo di ideologia salafita-jihadista, possa compiere azioni ostili dopo aver ucciso a fine luglio il cooperante Michel Germanau, 78 anni, sequestrato in Niger ad aprile. Timore condiviso dal 52% dei francesi.
Trincerata in Pakistan, la casa madre al-Qaeda non è in grado di condurre operazioni all’estero. Tocca ai gruppi regionali coniugare l’agenda nazionale e internazionale. Quando ciò non è possibile entrano in scena i cosiddetti terroristi fai-da-te. Uno di questi ha indotto la polizia danese ad innalzare l’allerta. «Vi sono circostanze che indicano un fallito attentato terroristico», ha precisato il capo della polizia dopo l’arresto del kamikaze che ha provocato una piccola esplosione nello Jorgensen Hotel di Copenaghen ferendosi al volto e alle mani.

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