Lavoro: CGIL, proposta riforma ammortizzatori per 500mila lavoratori in più, da newsletter n. 22 del 11 ottobre 2010


Un sistema di ammortizzatori sociali universale che punta a includere quei lavoratori privi di tutele come i giovani, le donne, gli immigrati e chiunque svolga lavori precari e con basse qualifiche. E’ questo il cuore della riforma presentata dalla CGIL e che vuole voltare pagina rispetto alla logica emergenziale e dei “rattoppi” con la quale si risponde ora ai problemi di chi perde il posto di lavoro. E la leva che la confederazione di Corso d’Italia mette in campo è quella di una semplificazione degli strumenti, prevedendo due istituti: la cassa integrazione, eliminando la differenziazione tra cassa integrazione ordinaria e cassa integrazione straordinaria, e l’indennità di disoccupazione. Un intervento, questo, che, secondo le stime della CGIL, consentirebbe di estendere la platea dei beneficiari di ammortizzatori sociali a circa 500 mila lavoratori in più. Secondo il segretario generale della CGIL, Guglielmo Epifani, “è una riforma organica inclusiva e finanziariamente compatibile. Utile per le imprese perché hanno la certezza e la possibilità di una strumentazione molto più ampia e per i lavoratori per i quali non c’è più erraticità” considerando che, fino ad oggi, “si è andati avanti con interventi di rattoppo”. E, ora, “vediamo – ha spiegato ancora Epifani – come far vivere questa proposta, come costruire un percorso” rispetto a Governo e Parlamento”. Fermo restando, ha puntualizzato Epifani, che il primo passo di questo percorso è quello del confronto con CISL e UIL. Leggi la proposta, i dati e guarda il video su CGILtv.

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