«Trent’anni fa andare in analisi era un vanto culturale per pochi, per tutti gli altri equivaleva a essere matti. Oggi si vive in modo più laico, è uno strumento per stare meglio» (Stefano Bolognini, presidente della Società psicoanalitica italiana).
Italiani che ogni anno ricorrono a servizi e consulenze nell’ambito psicologico: 2,3 milioni (5,5% della popolazione). In sei casi su dieci l’assistito è donna, ma il numero di uomini, rispetto al 2004, è aumentato dell’8% (da uno studio promosso dall’Ordine degli psicologi del Lazio).
Il 38% degli italiani va in analisi per guarire da un disturbo specifico, il 25% per affrontare un malessere o una situazione di crisi, il 19% per un percorso di crescita personale (dati Eurispes).
Gli psicologi europei sono circa 200.000; di questi, 70.000 sono italiani.
Tra il 1994 e il 2008, il numero di psicologi in Italia è aumentato del 198%. In aumento anche il numero di studenti di Psicologia, che ha raggiunto più di 68.000 iscritti nel 2007 (crescita del 25% rispetto al ’98).
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