La follia omicida delle troglodite sinistre massimaliste è arrivata a questo livello: un convegno di diritto del lavoro si trasforma in un bunker antiterrorismo.
Sono le ideologie totalitarie del secolo scorso che si riflettono in piccoli gruppi desiderosi di saldarsi alle ben più estese masse islamiste che premono sulla esausta Europa.
Paolo Ferrario, 26 marzo 2011
I maggiori esperti di diritto del lavoro, italiani e internazionali, si sono ritrovati a Lucca per partecipare in San Romano al convegno di due giorni organizzato dalla Fondazione “Giuseppe Pera” sul Ruolo della sperimentazione per il progresso di una efficace legislazione del lavoro. Il professor Pietro Ichino, giuslavorista sotto scorta per timore che, come Marco Biagi, possa diventare un obiettivo delle nuove Brigate Rosse, ha reso necessario il rafforzamento delle misure di sicurezza. La questura di Lucca, attraverso la Digos, ha disposto tutta una serie di servizi ulteriori necessari per monitorare la zona. Con Ichino c’è anche un altro docente seguito con particolare attenzione.
l’intero articolo qui:

Se per esprimere il proprio pensiero dobbiamo aumentare le misure di sicurezza significa che la nostra, è una cleptocrazia, che ruba anche la libertà. quando piccoli gruppi violenti per motivi ideolgici no sono in grado di confrontarsi perchè privi di argomenti validi, comunque storicamente superati, impongono la loro presenza con il solo linguaggio a loro noto significa che libertà non c’è.
Bravo, coraggioso Ichino.
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totalmente condivisibile. e bisogna stare molto attenti che non venga rubata anche la libertà di criticare ichino (intendendo: ciò che dice) o chiunque altro; le critiche al pensiero non devono mai essere tacciate di portare violenza. così come è lecito criticare, che so, il sistema bancario, e non è lecito rompere un bancomat
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a questo punto mi resta il dubbio se lei condivida la mia indignazione per la sinistra massimalista e violenta e vigliacca e assassina oppure il dispiegamento di forze della sicurezza per difendere la vita di ichino.
piatro ichino e la sua famiglia vive sotto scorta da più di vent’anni
solo per avere scritto testi di diritto del lavoro
il fatto è che nel pensiero fondamantalista dei totalitari il confine fra contrasto delle idee e volontà di annientamento è inesistente
per i totalitari la volontà di far diventar altro qualcosa o qualcuno è inarrestabile, se non con una forza uguale e contraria
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condivido l’indignazione contro chiunque attenti alla sicurezza di chiunque altro a causa delle idee che espone. ovvio che se qualcuno attenta alla sicurezza di qualcun altro, le misure di sicurezza aumentano, non mi sembra questo il problema.
nel caso di ichino ovviamente mi indigno contro chi lo minaccia (lei definisce questo soggetto “sinistra massimalista”). coloro che costituiscono minaccia per ichino sono assolutamente da condannare e isolare e perseguire. Soprattutto, ovviamente, xchè non è lecito usare violenza contro chiunque, ed anche xchè, come diceva il lettore precedente, costoro attentano alla libertà. e attentano alla libertà non solo, ovviamente, della persona oggetto delle loro minacce o dei suoi cari, ma, indirettamente, anche di coloro che magari criticano le idee espresse dalla stessa persona che questi minacciano; se non si sta attenti, si rischia di identificare chi critica lecitamente qualcuno rispetto a ciò che dice, con coloro che invece ne minacciano la sicurezza, in qualunque modo questo avvenga.
ritengo pertanto che nessuno deve essere censurato nè minacciato o insultato per ciò che pensa; e nessuno deve essere “costretto” a cambiare idea. qualunque teoria o idea o pensiero può essere però criticato, anche duramente.
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certo egregio lorenzo
basta un solo criterio etico: “il mio limite è l’Altro”.
Visto da A a B e da B ad A
buone ore a lei e buon futuro
paolo ferrario
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concordo pienamente, per me questo è un punto fermo.
La saluto cordialmente
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