
Dopo essere stato ferito da un allievo della scuola superiore di New York dove insegna scienze, l’afroamericano Trevor Garfield (Jackson) riprende il suo lavoro a Los Angeles, ma si ritrova nello stesso clima di violenza. Quando due tra i suoi allievi più facinorosi sono vittime di misteriose aggressioni, si sospetta di lui. Parte come uno dei tanti cinedrammi realistici sulla violenza nelle scuole USA. A poco a poco, sul filo di un’ambiguità sapientemente giocata, si trasforma in un thriller finché, con la roulette russa finale, rivela le sue ambizioni di parabola esistenziale sulla solitudine e sulla necessità di non arrendersi al trionfo del Male. Scritto da Scott Yagemann e diretto con una raffinata scrittura registica in bilico sul manierismo, è “un’inquietante ricognizione sul malessere di una nazione, incapace non solo di trasmettere i suoi valori fondanti alle nuove generazioni ma ormai di credere in quei valori” (M. Marangi). Uno dei più originali e incompresi film hollywoodiani della stagione 1997-98.
