Per aggiustare i conti pubblici è stato dunque necessario metter mano ancora una volta alle pensioni. C’è n’è per tutti nelle due manovre correttive che hanno avvelenato l’estate degli italiani. Si va dall’innalzamento dell’età di vecchiaia delle donne, all’anticipo dell’adeguamento automatico dei requisiti anagrafici alle speranze di vita che doveva invece scattare nel 2015, ed al congelamento della perequazione automatica delle pensioni più elevate
(vedi tabella).
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Sale l’età del ritiro per le donne La strada della riforma (continua) – Corriere della Sera.
