Il 21 settembre anche quest’anno ci ricorda una malattia drammatica su cui la ricerca scientifica, pur compiendo notevoli progressi, non ha ancora raggiunto un rimedio risolutivo.
L’Alzheimer è la forma più diffusa di demenza ed è caratterizzata dal progressivo degrado delle cellule cerebrali che determina, col trascorrere del tempo, l’incapacità di un soggetto di portare a termine le più semplici attività quotidiane. Il globale declino delle funzioni intellettive incide anche sul deterioramento della vita di relazione, dovuto alla difficoltà di riuscire a controllare le proprie reazioni emotive e comportamentali.
Sapere che la stranezza del comportamento della persona che ci vive accanto è causata dalla malattia è solo l’inizio di un lungo processo di accettazione e di costante adattamento a una personalità continuamente mutevole e a difficoltà legate soprattutto ai disturbi della comunicazione.
Il peggioramento rilevato nel farsi capire o capire gli altri è una delle conseguenze più devastanti che malato e familiare devono affrontare.
Comunicare è infatti per l’essere umano, come per tutti gli esseri viventi, un bisogno fondamentale
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