Il welfare come costruzione socio-politica. Principi, strumenti, pratiche | |||||||||||||||
Autori e curatori: | Riccardo Guidi | ||||||||||||||
Collana: | Sociologia | ||||||||||||||
Argomenti: | Politiche e servizi sociali – Sociologia dei fenomeni politici | ||||||||||||||
Livello: | Studi, ricerche | ||||||||||||||
Dati: | pp. 160, 1a edizione 2011 (Cod.1520.696) | ||||||||||||||
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In breve | Tesi di fondo del volume è che, soprattutto dopo le riforme degli anni ’90 e 2000, accanto a una politicità “maggiore” del welfare ne esista una “minore” (ma non per importanza) della quale sono protagonisti attori locali non convenzionalmente politici. Essa merita di essere riconosciuta, osservata e problematizzata… | ||||||||||||||
Presentazione: | Il libro origina da alcune domande fondamentali: dopo la deliberazione pubblica (delle vecchie e nuove arene politiche) il welfare è soltanto il regno della tecnica, sottratto alla “creatività” degli attori? I processi di messa in pratica delle deliberazioni pubbliche, connessi al presidio del benessere sociale, hanno un carattere politico ? Se sì, quale? La tesi di fondo qui sostenuta è che, soprattutto dopo le riforme degli anni ’90 e 2000, accanto a una politicità “maggiore” del welfare ne esista una “minore” (ma non per importanza) della quale sono protagonisti attori locali non convenzionalmente politici. Essa merita di essere riconosciuta, osservata e problematizzata. Si sostiene inoltre che la “politicità minore” del nuovo sistema di welfare può essere osservata a partire dall’uso pratico e situato che gli attori locali fanno di alcuni strumenti generati nel contesto culturale del New Public Management e della governance . Fra tali strumenti uno dei più importanti è la partnership tra soggetti pubblici e privati (molto spesso senza fini di lucro) per la programmazione e la gestione dei servizi. Il ricorso alle partnership pubblico-privato nel campo del welfare genera, da un lato, un nuovo contesto organizzativo nel quale possono essere riconosciuti molti attori, principi e strumenti al lavoro, dall’altro un welfare più “ibrido”, ponendo così più di una sfida al principio di cittadinanza sociale. Il libro dedica un’attenzione peculiare all’ambito dei servizi socio-assistenziali. Si cerca di mettere a fuoco quali principi siano implicati nell’uso della partnership, quali caratteri di politicità siano riconoscibili nei processi generabili a partire dal loro uso, quali tensioni sul principio di cittadinanza sociale si possano osservare e quali presidi possano essere attivati. Riccardo Guidi è assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Pisa e coordina le attività della Fondazione Volontariato e Partecipazione. Ha recentemente curato i volumi Una promessa mantenuta? Volontariato, servizi pubblici, cittadinanza in Toscana (Cesvot, 2009, due volumi), Rischiare politiche giovanili (Gruppo Abele-Animazione Sociale, 2010) e Consumi politici e denaro. Logiche d’azione trasformativa nel campo economico (FrancoAngeli, 2011). |
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Indice: | Introduzione (I processi politici in tempi di modernità riflessiva; Dopo la deliberazione: nuovi principi, strumenti e attori?; Politiche e pratiche: interpretare processi di “implementazione”; Welfare sussidiario: ibridazione e rescaling; La struttura del volume) Parte I. Come cambiano le istituzioni. Neo-istituzionalismi e oltre (Persistenza e mutamento istituzionale: institutions matter; Il ruolo delle idee nelle riforme dei sistemi di welfare; Neo-istituzionalismi e oltre. Un primo bilancio) Dopo la deliberazione. Regole, discrezionalità, sensemaking (Potere della legge, potere degli attori. Due approcci all'”implementazione”; Come cambia un’organizzazione. Il contributo degli studi socio-cognitivisti; Dopo la deliberazione. Un primo bilancio) Tradurre, performare, innovare. Studiare le riforme amministrative con l’actor-network theory (La riforma come processo di “ri-significazione locale”; Riforme come strumenti di “performare” in reti di relazioni; Una sociologia delle “assicurazioni”; Performare, tradurre e disputare: is this politics?; Studiare le riforme con l’Ant. Un primo bilancio) Parte II. Un nuovo strumento per il welfare. La partnership pubblico-privato (Paradigmi di riforma e Partnership pubblico-privato; La critica “post-democratica”: i suoi meriti e i suoi limiti; Welfare partnership in Italia: due cicli di riforma) Traduzioni variabili delle riforme del welfare (Npm e “Terza Via”: “effetti corrosivi” sugli state social workers; Institutions matter. Le variabili istituzionali della traduzione; Actors matter. Le variabili istituzionali della traduzione; Quale traduzione, quale politica?) Costruire strumenti. Alla fondazione delle welfare partnership italiane (Verso le welfare partnership: tre momenti “associativi”; Arruolare la sociologia? La conoscenza come strumento di auto-legittimazione; Un’agibilità politica sospesa per le welfare partnership) Welfare partnership in Toscana: figure dell'”associazione” e traiettorie di politicizzazione (Welfare partnership e rescaling. Sentieri e tensioni istituzionali; Figure dell'”associazione” nelle welfare partnership toscane; Le traiettorie delle welfare partnership. Qualche conclusione) Bibliografia di riferimento. |
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