La minaccia dell’integralismo islamico cala su Edizioni Anordest, la casa editrice di Villorba che quasi un anno fa ha mandato in stampa «I fiori del Giardino di Allah». Obiettivo della fatwa è l’autore del testo, Attar Fartid al Shahid, pseudonimo dietro il quale si nasconde un intellettuale iraniano contrario alla dittatura degli ayatollah. Ed è per la condanna pubblica risuonata durante la predica di un noto rappresentante del clero sciita in Iran che oggi sono finiti sotto sorveglianza la società e il suo direttore editoriale Mario Tricarico.
Il dipositivo è stato attivato martedì pomeriggio dopo il via libera dato dal comitato ordine e sicurezza in prefettura. E’ durante quel vertice infatti che questore e Digos hanno reso noti i risultati di un’attività di indagine e verifica nazionale e internazionale scattata la scorsa estate. A dare il via all’attività di intelligence è stato il ritrovamento di un volantino nei dintorni di viale Jenner, la zona di Milano dove ha sede quello che forse è uno dei centri islamici più importanti dle Nord Italia. L’opuscolo, battuto a macchina in doppia lingua, riportava la condanna dell’ayatollah iraniano contro il libro e il suo autore, una vera e propria fatwa lanciata a seguito di quanto scritto. Da lì, gli agenti della polizia hanno attivato una serie di verifiche che a Roma, centro dell’attività investigativa terroristica, hanno portato a considerare la minaccia «fondata».
Da giovedì quindi la questura di Treviso ha deciso di mettere sotto controllo la sede della casa editrice, in viale fratelli Rosselli a Villorba (a poche decine di metri dal locale centro islamico), ma anche la casa del direttore editoriale Mario Tricarico, diventati potenziali obiettivi
da Fatwa islamica editore sotto protezione – Cronaca – la Tribuna di Treviso.

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