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in questo lunghissimo orizzonte evolutivo che possiamo ripensare il nostro piacere nell’ascoltare (o vedere ed ascoltare) la musica. Quello che cerchiamo è un’esperienza delle emozioni. Potremmo dire ancora meglio: ci educhiamo ad entrare in rapporto con le nostre emozioni. La musica serve a trasmettere sentimenti attraverso un rapporto fra i gesti fisici e il suono. Il felice compito del musicista è di mettere assieme il suo stato mentale ed emotivo per comunicarlo a noi: e così facendo, dentro di noi si sviluppa un apprendimento esistenziale. Ma facciamo una prova, visto che internet ce lo permette. Osserviamo come Nina Simonecostruisce con il corpo, le mani e la voce il suo meraviglioso Four Woman. E ancora, guardiamo la faccia beata di Gary Peacock mentre imbocca il paesaggio musicale di quel capolavoro di improvvisazione del Trio Keith Jarrett che è Prism. In queste due interpretazioni si può percepire cos’è la bellezza e come si struttura dentro una relazione
l’intero artico,o qui: Aspettando Sanremo: divagazioni musicali | Muoversi Insieme.


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