Roberto D’Alimonte, sul Sole 24 Ore del 1 maggio, segnala che nei 28 comuni capoluogo in cui si voterà il 6 e 7 maggio, in media i candidati a sindaco sono 8,9 (erano 6,3 nella consultazione precedente ), mentre le liste sono in media 21,9 con il Nord che sopravanza il Sud (23 a 22,3). Nel caso della Lombardia, a Monza i candidati sindaco sono 11, 20 le liste, e a Como 16 i candidati, 24 la liste.
Per lo studioso tutto questo non è normale: «Non siamo davanti a un’esplosione di vitalità della democrazia italiana. È vero il contrario. Il tessuto della politica italiana si va semplicemente dissolvendo. È il risultato della crisi dei partiti tradizionali e della assoluta mancanza di fiducia nella classe politica da parte dei cittadini: gli elettori non si fidano più dei partiti e quindi guardano ai candidati e alle liste non tradizionali».
da Istruzioni per il voto – Ipse dixit – Blog – Milano – Repubblica.it.