Frutto del lavoro di un’equipe multidisciplinare (clinica, sociale, educativa e giuridica),
questo volume fornisce, con linguaggio accessibile,
un quadro di riferimento completo per gli Operatori impegnati negli interventi di protezione, tutela e cura dei minori vittime di maltrattamento.
Il filo conduttore è rappresentato dall’illustrazione di casi, dall’analisi delle problematiche emerse e dalle risposte offerte. Mantenere il focus sulle persone, pazienti e operatori, aiuta a sostenere l’appropriatezza degli interventi e a contenere il rischio che assumano prevalenza le esigenze dei diversi soggetti istituzionali coinvolti.
A partire da una riflessione sui vincoli e sulle risorse dell’intervento sociale, il volume analizza l’intervento, illustra le procedure sanitarie per la visita del bambino vittima di abuso sessuale e di violenza fisica, esamina gli esiti traumatici del maltrattamento sul soggetto e sul funzionamento familiare, approfondisce i principali aspetti giuridici attraverso focus monotematici.
Rivolto ad assistenti sociali, psicologi, psichiatri, pediatri, assistenti sanitari, educatori professionali, il testo è così precisamente organizzato:
Parte
prima |
LAVORARE IN TEAM
Sostenere l’intervento sociale
Tra criticità e risorse: il caso di Roberta.
– Analisi degli aspetti critici.
– Un nuovo capitolo della storia: l’équipe multidisciplinare sul caso.
– Gli agenti a sostegno dell’intervento del Servizio Sociale.
– La fine della storia e gli ultimi tasselli del modello.
Integrare gli interventi: limiti culturali e “nodi” strutturali di una complessa realta’ operativa
Una storia infinita con i Servizi: il caso di Giovanni.
– Analisi degli aspetti critici.
Dal vissuto di espropriazione al consenso: il caso di Carlos.
La consulenza multidisciplinare
L’importanza di riconoscere e segnalare tempestivamente il maltrattamento: il caso di Alexia.
– Analisi degli aspetti critici.
– I vantaggi della consulenza.
– Culture organizzative, sviluppo dell’apprendimento e sostegno professionale.
– La consulenza riflessiva.
Raccogliere e significare i frammenti del disagio: il caso di Silvia.
Analisi degli aspetti critici.
Un bambino troppo piccolo coinvolto in un sistema troppo grande: il caso di Dario.
– La consulenza multidisciplinare nella protezione dell’infanzia.
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Parte
seconda |
DIAGNOSI E CURA MEDICA
Il contributo del personale sanitario nel modello integrato
Tra ospedale e territorio: criticità e suggerimenti per un percorso integrato
– L’abuso sessuale
Quando l’ansia del “fare in fretta” è nemica del “fare bene”: il caso di Maria.
Durante la visita, il racconto.
L’esame obiettivo.
La tempestività dell’azione protettiva: il caso di Sara.
L’emergenza sanitaria.
Il disagio.
Il dubbio.
Il ricovero.
Attivazione dell’art. 403 c.c.
La dimissione.
Il “ragionevole” dubbio e l’importanza di saperlo gestire con competenza: il caso di Anna.
L’esame obiettivo.
La valutazione multidisciplinare.
– Il maltrattamento fisico
Un bambino di troppo: il caso di Alex.
Quando la prevenzione potrebbe cominciare dalla gravidanza: la storia di Simone e della sua mamma.
La specificità dei segni fisici: considerazioni sui casi di Alex e Simone.
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Parte
terza |
IL MALTRATTAMENTO COME TRAUMA COMPLESSO DELLO SVILUPPO: UNA NUOVA PROSPETTIVA DIAGNOSTICA E TERAPEUTICA
Il ruolo dell’ambiente nella genesi del trauma psicologico
Interventi diagnostici
– La clinica del funzionamento post-traumatico
Le difese.
L’iper-eccitabilità.
Un mondo interno caotico: Sara, sei anni.
L’evitamento.
Il rifiuto di ricevere nutrimento: Lorenzo, cinque mesi.
L’iper-adattamento.
Un attaccamento indifferenziato: Anna, quattro anni.
L’alienazione del Sè: Francesco, sei anni.
Dissociazione.
La sessualizzazione traumatica: Sara, sei anni.
Un’immagine di sè dissociata: Donato, quattordici anni.
Uno, nessuno, centomila: Giuseppe, quindici anni.
– Prognosi ed evoluzione del Disturbo Post-Traumatico Complesso
Strumenti e metodi della diagnosi.
la flessibilità del setting.
L’elaborazione del contro-transfert.
– Strumenti.
Interventi terapeutici
– Le sfide nel trattamento.
– Buone prassi per il trattamento.
– Da un modello centrato sul bambino a uno orientato al mondo del bambino.
– Sostenere le relazioni familiari nei casi di Disturbo Traumatico Complesso
La resilience familiare.
Il funzionamento familiare traumatico.
– L’intervento sistemico.
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Parte
quarta |
PERCORSI GIURIDICI DI TUTELA PER I MINORI VITTIME DI MALTRATTAMENTO: BUONE PRASSI DI COLLABORAZIONE
Le azioni sinergiche tra i soggetti istituzionali coinvolti nella protezione e nella tutela dell’infanzia
La segnalazione qualificata
L’importanza di riconoscere e segnalare tempestivamente il maltrattamento: il caso di Alexia.
E’ proprio vero che l’assistente sociale “ruba i bambini”?: il caso di Alessandro.
La realtà non è sempre quella che appare: il caso di Martina.
– Non appropriatezza e ritardo nella segnalazione
La visita medica.
Focus monotematici.
Sulla possibilità di scoprire il corpo del minore per verificare i segni del maltrattamento.
Sulla possibilità di disporre una visita pediatrica a Scuola senza preavvisare il genitore o inviarlo al Pronto Soccorso.
– Verso una segnalazione qualificata.
Focus monotematici.
Sul ruolo dei Servizi Sociali.
Sull’invio della segnalazione.
Tempestività della segnalazione/denuncia/referto.
La responsabilità degli operatori.
Focus monotematici.
Sul provvedimento ex art. 403 c.c.
– E dopo la segnalazione?
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M. Cheli, Psicologa, responsabile del Centro Specialistico Provinciale contro i Maltrattamenti all’Infanzia “Il Faro”, Dipartimento di Cure Primarie, Azienda USL di Bologna.
C. Ricciutello, Neuropsichiatra infantile, direttore Unità Operativa di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza, Azienda USL di Imola.
M. Valdiserra, Consulente giuridico, già direttore amministrativo Distretto Città di Bologna, Azienda USL di Bologna.
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