Qui parleremo della radio e delle sue trasformazioni e uso per le persone che stanno trascorrendo questo arco di vita.
Il maggior tempo disponibile, la valorizzazione dei ricordi e la possibilità di stabilire nuove forme di relazione sono importanti risorse in questi anni. Fin dagli anni ’30 lo studioso di storia dell’arte Rudolf Arnheim nel suo classico libro “La radio l’arte dell’ascolto” osservava con spirito profetico, che a questo oggetto tecnologico non manca niente dal punto di vista della comunicazione, poiché la sua essenza consiste proprio nel fatto di servirsi solo dell’udito, come mezzo per offrire una rappresentazione compiuta di un ragionamento detto ed espresso con le parole. Inoltre, il fatto che sia del tutto azzerato il senso della vista determina la conseguenza chel’ascoltatore è tentato di completare con la sua fantasia quello che manca all’informazione trasmessa. E quindi l’arte dell’ascolto radiofonico favorisce anche una specie di addestramento lieve e piacevole delle funzioni attive del cervello.
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