In precedenza avevo QUI motivato il mio voto alle elezioni politiche 2013, argomentando su questi punti:
1. necessità per la crisi italiana dentro la vecchia ed esausta Europa di una GRANDE COALIZIONE di lunga durata
2. sostegno con il voto alla offerta politica centrale e autenticamente riformista delle Liste Monti
Non ho “errato” nel dare questo voto. Lo rifarei.
E’ il bersaglio che è fallito, perchè:
- esce un Parlamento con tre minoranze, ciascuna impossibilitata a governare
- le liste Monti sono ininfluenti, se non per la competenza indiscutibile del professore a negoziare per l’Italia in Europa. Ma il sistema politico italiano e le sue culture sono così meschini che lo isoleranno (non prima di insultarlo e denigrarlo con il metodo dell’assassinio della personalità)
- il Pd in crisi profonda per avere in precedenza nullificato la linea Renzi;
- ora un comico comanda a bacchetta i suoi cloni usando un linguaggio prefascista e prenazista (il “siete morti” e il “andatevene a casa”)
E’ un problema di “funzionamento” delle democrazie rappresentative i tempi di comunicazione diffusa.
La Polis nei momenti elettorali funziona così:
a) una testa un voto (e questa è la responsabilità individuale, l’unica che ciascuno può agire), la cui somma fa
b) la decisione collettiva
L’elettorato italiano, nella sua somma, ha prodotto il risultato peggiore dentro il sistema europeo, ossia:
l’ingovernabilità
Dal punto di vista psicologico il mio stato è depressivo: si passa da un corruttore e puttaniere adescatore di minorenni al potere da 20 anni a un comico che usa come un manganello le tecnologie del web. Da berlusconia alla grillocrazia.
Dal punto di vista della scienza della politica quella della ingovernabilità è la soluzione peggiore, nelle condizioni date.
C’è solo un faro di luce nella terra desolata a causa dei suoi abitatori: la figura smagliante di Giorgio Napolitano.
Nel deserto non c’è altro.
Il grande vecchio metterà in atto tutta l’arte delle (stressate e e logorate) istituzioni incarnate nella Costituzione.
C’è una sola via di uscita di sicurezza:
una Grande coalizione per adeguare le regole del gioco alla nuova situazione
Non più di lunga durata, come auspicavo, ma a termine.
Ma le impotenti, violente e primitive culture della infeconda contrapposizione Destra/Sinistra rendono quasi impossibile questa soluzione.
Sento appeso ad un passaggio linguistico dal “quasi” al “forse” il destino individuale e collettivo inscritto nella cosiddetta svolta storica delle elezioni del 24/25 febbraio 2013.
Paolo Ferrario
in quel del 26 febbraio 2013
PD: 24,5%
PDL 21,56%
MOVIMENTO 5 STELLE 25,55%
SCELTA CIVICA CON MONTI 8,30 %


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