Le politiche per l’infanzia nel nostro Paese dimostrano di essere ancora carenti, soprattutto verso le fasce più deboli della popolazione e quindi nelle nostre aree depresse.
E’ molto vicina ad essere una vera e propria dichiarazione di fallimento quella che proviene dalla Relazione al Parlamento 2013 del Garante per l’infanzia e l’adolescenza.
In particolare c’è una scarsa attenzione verso le necessità materiali e i diritti dei minori, lo Stato non investe.
Vive in povertà il 17,6% di bambini ed adolescenti, il 7% in povertà assoluta. C’è soprattutto il rischio di povertà ed esclusione sociale per i bambini e gli adolescenti che vivono in famiglie con tre o più minorenni.
E’ evidente la necessità di una ”inversione di rotta”. Il presidente del Senato, Grasso, aprendo la presentazione della Relazione del Garante per l’Infanzia e l’adolescenza ha richiamato l’attenzione di una spesa pubblica ben indirizzata in tal senso: “soprattutto quella destinata ai minori, non è un costo ma un investimento fondamentale che ‘paga’ sia in termini di tutela di diritti che in un’ottica di razionalizzazione e risparmio per il futuro”.
“Un fattore come la poverta’, che in Italia riguarda essenzialmente il Mezzogiorno, tocca da vicino molti bambini e le loro famiglie e spesso porta all’emarginazione e alla discriminazione. Il sostegno alle famiglie, a partire dalla maternita’ e dal lavoro femminile, e’ imprescindibile per qualsiasi progetto che voglia onestamente parlare di politiche per l’infanzia e l’adolescenza”.
”L’Italia – ha ricordato Grasso – su 29 Paesi e, insieme agli altri Paesi dell’Europa meridionale, sitrova nella terza fascia piu’ bassa della classifica sull’indigenza infantile relativa, con il 17% dei bambini sotto la soglia di povertà”.
Non siamo piu’ di fronte ad un ‘disagio sociale’; dobbiamo parlare di una vera e propria ‘questione sociale’ da porre al centro dell’attenzione e dell’azione pubblica”.
Ci sono anche i dati forniti dal 6° Rapporto Crc (acronimo della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, Convention on the Rights of the Child),nel qual e si evidenzia che il 32,3 % dei minori in Italia è a rischio povertà, e continuano a diminuire le risorse destinate alle politiche per l’infanzia e l’adolescenza.
Ci sono anche i dati forniti dal 6° Rapporto Crc (acronimo della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, Convention on the Rights of the Child),nel qual e si evidenzia che il 32,3 % dei minori in Italia è a rischio povertà, e continuano a diminuire le risorse destinate alle politiche per l’infanzia e l’adolescenza.
