Valerio Evangelisti, DAY HOSPITAL, Giunti editore

Si possono raccontare la paura e il dolore? Si possono testimoniare per sé e per gli altri le esperienze che riguardano il limite della vita, la malattia e la terra di nessuno che si abita quando si è sospesi a un filo fragile, a un destino incerto, precario?

Un controllo dal dentista segna l’inizio di un tunnel nero come la pece che porta dritto alla scoperta di un linfoma non Hodgkin di tipo B a grandi cellule aggressivo che sconvolge la vita di Valerio Evangelisti, uno degli scrittori più noti e amati dei nostri anni. È il dicembre 2009 quando l’autore comincia un calvario di esami e poi di sedute di chemioterapia che vengono restituiti sulla pagina con ironia, senza dolorismi. Con minuzia di dettagli il narratore-protagonista documenta fatti e persone del reparto di oncologia, offre annotazioni di vita quotidiana a Bologna con l’insorgere delle difficoltà per gli effetti secondari dei farmaci, racconta le ricerche su internet, la salvifica «birroterapia», gli amici veri che sanno quando esserci, quelli troppo invadenti o troppo assenti, le pic­cole (ri)conquiste, il ricordo della morte del padre, e la scrittura notturna che alla fine medica e guarisce.

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