La natalità della crisi, in neodemos.it

Nascite e crisi

Come cambia la propensione a mettere al mondo figli durante una crisi? La risposta non è univoca come sembrerebbe naturale che fosse: la crisi comprime il reddito disponibile, accresce l’incertezza, propizia il rinvio di decisioni impegnative e costose e, per conseguenza, deprime la natalità. Si sostiene anche, però, che una crisi diminuisce il “costo-opportunità” dei figli; molte donne rinunciano a cercare lavoro, o lo perdono, e vengono quindi spinte ad avere il figlio che desiderano: un comportamento possibile soprattutto se si vive in condizioni di relativo benessere non eccessivamente compromesso dalla crisi stessa. La storia poi ci racconta di altri comportamenti collettivi davvero inattesi: il “baby boom” di metà ‘900 iniziò a prodursi durante la seconda guerra mondiale, in Europa come in Nord America ed Oceania, in un clima che certo non induceva all’ottimismo. Sui comportamenti riproduttivi, infatti, fattori psicologici, culturali ed economici si mescolano in modo non sempre prevedibile.

Recentemente due studi1 hanno esaminato da vicino le relazioni tra fecondità ed economia nei paesi europei nel primo decennio del secolo. 

tutta la scheda qui neodemos.it – Così bassa che più bassa non si può? La natalità della crisi.

Lascia un Commento se vuoi contribuire al contenuto della informazione