Se c’è una cosa che è cambiata in questi anni è la famiglia. Lo dicono le statistiche, dati molto scientifici: la famiglia italiana è più vecchia, ha meno figli. I nonni abitano lontani dai nipoti. Le coppie formano nuclei da due tre persone in città. Se il gruppo si allarga lo fa in modo insolito: accoglie colf straniere, baby-sitter, amici e badanti o nuovi genitori che si portano dietro figli di altre relazioni.
La famiglia tradizionale già per i futuristi era un’istituzione assurda e preistorica. Quasi sempre un carcere e una “grottesca pigiatura di anime e nervi”, roba di cui liberarsi. Opinione radicale per un gruppo di intellettuali di inizio novecento.
Ma è con le contestazioni del 68 in poi, quando tutto ciò che era tradizione era male, che l’idea di famiglia diventa il principale totem da abbattere o sciogliere in una forma di vita sociale superiore.
E lungo il decennio successivo ragazzi e ragazze immaginano forme alternative di comunanza e persino di affettività, ti… (altro)
