PAOLO MANCINI
Il post partito
La fine delle grandi narrazioni
Prima domanda: i tradizionali partiti politici, come li abbiamo conosciuti nel corso del Novecento e in questi ultimi decenni, sono ancora possibili? E, seconda domanda, sono ancora necessari?
Prima la televisione, poi le nuove tecnologie digitali e quindi i social network hanno sbaragliato le forme tradizionali della rappresentanza e della partecipazione politica, rendendo quasi superfluo il ruolo del partito di massa. Con il loro smartphone i cittadini possono partecipare al dibattito e intervenire sulle scelte senza passare attraverso filtri, meccanismi, momenti istituzionalizzati. Inevitabile per i politici cercare espedienti comunicativi più idonei al rapporto diretto con l’elettore, percorrendo le strade delle passioni per attrarre voti e mantenere vivo l’interesse. La politica si adatta al senso comune e alle atmosfere dominanti. Lo stile populista appare inestricabilmente legato all’appello diretto al cittadino. In quest’ottica i partiti politici sono ancora necessari?
Paolo Mancini è professore ordinario di Sociologia della comunicazione nell’Università di Perugia. Ha pubblicato per Laterza «Modelli di giornalismo» (con D. Allin, 2004), «Manuale di comunicazione pubblica» (2006), «Elogio della lottizzazione» (2009)

