Strage in un locale gay di Orlando. Un giovane di origini afghane spara all’impazzata e si barrica con gli ostaggi: 50 morti e altrettanti feriti. L’Isis rivendica: «È uno di noi». Negli Usa è l’attentato più grave dall’11 settembre 2001 e la strage di massa più sanguinosa in assoluto. Un massacro che descrive l’identità del nemico da cui le democrazie devono difendersi.
Orlando, nella casa dell’assassino
Francesco Semprini entra nella casa di Omar Mateen a Fort Pierce, 140 chilometri a Sud di Orlando, mentre le autorità stanno ancora contando le vittime del massacro di sabato sera. Quella di Mateen, 29 anni, è un’altra storia di radicalizzazione fai da te indotta dalla propaganda del Califfato. Mentre la strage entra nella campagna presidenziale, dalla Casa Bianca Barack Obama professa cautela e mette in luce l’assenza di una regia terroristica all’estero degli Stati Uniti.

http://www.ilgiornale.it/news/mondo/orlando-ecco-ha-agito-omar-mateen-1270871.html
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