Jacques Hamel, 84 anni, è il primo sacerdote assassinato in Europa nel 2016.
Trucidato da uomini “che si sono richiamati allo Stato islamico” (sono parole del presidente François Hollande, giunto sul posto con il ministro dell’Interno, Bernard Cazeneuve), mentre celebrava messa nella piccola chiesa di Saint-Etienne-du-Rouvray, sgozzato come i cittadini occidentali macellati a Dacca, in Bangladesh, solo qualche settimana fa, fatti a pezzi perché non conoscevano i versetti del Corano.
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Stavolta nessun gesto di isolata follia, nessuno choc per vignette satiriche o poemetti più o meno blasfemi: bensì la premeditazione, il piano di compiere un sacrilegio in un luogo consacrato, durante la liturgia, ammazzando l’infedele rappresentante di Cristo in terra. Non è stato ucciso in strada, don Hamel, né mentre si trovava nella sua canonica. Gli assassini hanno atteso che entrasse in chiesa, vestisse i paramenti sacri e celebrasse l’eucaristia. Un messaggio che non ha bisogno di troppe spiegazioni da parte di psicologi o psichiatri.
Sorgente: Il jihad entra nelle nostre chiese
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Non ci sono parole… solo sgomento, tristezza e amarezza di fronte a quello che accade sempre piú spesso davanti ai nostri occhi…
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sono anni tristi quelli che stiamo vivendo. salire su un treno è come fare una scommessa. il QUANDO è ora. https://mappeser.com/2016/02/23/le-politiche-sociali-e-i-sei-amici-che-mi-hanno-sempre-spiegato-tutto-di-rudyard-kipling/
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