La regista Piacenza e l’inviato rapito in Siria a confronto per raccontare “Ombre dal fondo” il documentario che sarà presentato a Venezia: “Il nostro focus è la guerra, ma vista al microscopio”
Il desiderio di tornare dove si è creduto di esser morti senza accorgersene, in un inferno senza diavoli ma con i contorni di una stanza vuota, può essere bollato come folle o arrogante. Nella più benevola delle interpretazioni, di un coraggio che sconfina nell’incoscienza. Ma per Domenico Quirico, inviato di guerra de La Stampa rapito in Libia e poi in Siria per 152 giorni, voltare le spalle al Male è un tradimento insopportabile. Nel documentario Ombre dal fondo, che il 10 settembre chiuderà le Giornate degli Autori della Mostra del Cinema di Venezia, non c’è la pretesa di tracciare una via per chi sogna – e tantomeno per chi fa – il mestiere più bello del mondo, ma la volontà di raccontare un viaggio che «si può concludere solo con un ritorno».
Sorgente: “In viaggio con Quirico nel mondo in cui non c’è spazio per la pietà” – La Stampa
