Lo lodano a sinistra, ma forse è di destra. Lo studiano gli stati, ma lo attuano le aziende della Silicon Valley. Perché, invece di un mercato senza lavoro, ci conviene pianificare una rivoluzione del welfar
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Primo: un bel glossario. Che aiuti a capire, ad esempio, che “reddito di cittadinanza” è il contrario di “reddito minimo”. Quest’ultimo è il caposaldo dei sistemi di welfare europei da decenni, spetta solo a chi è sotto una certa soglia di povertà e, soprattutto, è assegnato solo a chi è disoccupato e dimostra la disponibilità a tornare al lavoro.
Il reddito di cittadinanza è invece una somma data a tutti i cittadini indipendentemente dal reddito e, soprattutto, dalla loro intenzione di lavorare: con il reddito di cittadinanza il lavoro non è più il perno su cui si fonda l’appartenenza alla comunità. È questa, forse, la prima verità non dichiarata sul reddito di cittadinanza. Può piacere o meno, ma è bene dirlo chiaramente, specie nella “repubblica fondata sul lavoro”.
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Sorgente: Parliamo di reddito di cittadinanza perché non crediamo nel futuro del lavoro – Linkiesta.it
