La paura e la percezione di insicurezza sono sempre più diffuse nel nostro tempo di violenze dilaganti e di indifferenza. Occorre che le istituzioni diano risposte efficaci per rafforzare l’azione sul fronte della sicurezza, nelle attuali condizioni di estrema complessità dei pericoli. La paura è un’emozione da “prendere sul serio” politicamente, perché serve a cercare protezioni e a mettere in atto sicurezze collettive in un’Europa che, per la prima volta dopo la fine della seconda guerra mondiale, è colpita al cuore dalla ferocia del terrorismo e grida la sua paura. Ma la nostra società ha ancora più paura di una realtà fatta di pericoli che attraversano la quotidianità e ci raggiungono nelle nostre case, derubano i nostri oggetti, pezzi di ricordi, violano l’intimità abitativa, rendono insicuri i luoghi esterni con il cosiddetto “street crime”. In questo incrocio di nuove paure risiede forse la più grande fragilità della società occidentale, che richiede anche una gestione politica della paura, rafforzando le misure di sicurezza e lavorando sul piano preventivo.
Questo è il senso del Decreto Sicurezza (n. 14/2017) approvato pochi giorni fa in prima lettura alla Camera: garantire maggiore sicurezza nelle nostre città attraverso concrete misure di immediata attuazione, sia nell’ambito della sicurezza “primaria” (prevenzione della criminalità e repressione dei reati) sia nella promozione della “vivibilità” territoriale e dello sviluppo sociale di comunità.
tutta la scheda di Vanna Iori qui:
Sorgente: Da Vanna Iori – Newsletter n° 31
