Giuseppe Conte è il nome che Di Maio e Salvini hanno indicato al Quirinale come guida del governo giallo-verde. «Sarà un premier politico», hanno detto, lanciando un messaggio all’Europa e ai mercati. Ma prima di mettere l’Italia nelle mani di un premier che non conosce, il capo dello Stato ci vuole pensare, e rinvia a domani la decisione. È intanto iniziato il toto-ministri, che alimenta tra Lega e Cinque Stelle nuovi disaccordi: la sfida è sul Tesoro. Matteo Salvini non vuole retrocedere sul suo ministro dell’Economia: «O è Paolo Savona o salta tutto».
«Questo è il primo governo fondato sulla democrazia immediata – scrive Marcello Sorgi nel suo editoriale -: È sul confronto continuo e ininterrotto con un pubblico di milioni di internauti che Salvini e Di Maio hanno costruito le loro fortune». Mattarella è a un bivio: «O si rassegna all’urto dell’ondata populista, o trova il modo di reimporre il suo ruolo».
L’autobiografia-manifesto di Savona e l’esultanza di Le Pen
Nell’autobiografia del papabile neo ministro dell’Economia – che La Stampa anticipa in un articolo di Giuseppe Salvaggiulo – Paolo Savona scrive: l’euro è una gabbia tedesca e ha dimezzato il potere di acquisto che avevano gli italiani. Da sempre contrario all’entrata del nostro Paese nella moneta unica attacca le politiche economiche di Monti e Draghi. Una posizione netta e significativa nei giorni del toto-ministri del governo giallo-verde.
Lo stesso governo che fa esultare Marine Le Pen, presidente del Front National, in particolare per il successo dell’amico Matteo Salvini: «I nostri alleati sono al potere – scrive la zarina dell’estrema destra francese in un tweet – Aprono prospettive strabilianti, innanzitutto con il grande ritorno delle Nazioni!».
