Stefano Piperno
Commento n. 138 – 20 dicembre 2018
Nel programma del governo basato sulla alleanza tra la Lega e il Movimento Cinque Stelle è prevista l’attuazione del regionalismo differenziato, con l’attribuzione di maggiori funzioni alle Regioni che lo richiedano in base all’art. 116, comma 3 della Costituzione, portando a rapida conclusione le trattative già aperte tra Governo e Regioni e attribuendo loro le “risorse necessarie per un autonomo esercizio delle stesse”. Si accetta la logica di un regionalismo a geometria variabile, che tenga conto “sia della peculiarità e delle specificità delle diverse realtà territoriali sia della solidarietà nazionale”.
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“Regionalismo asimmetrico” Atto secondo, o “Nuovo regionalismo” Atto primo?
